Sean McDERMOTT: 5

Non riesce ancora a rompere il ghiaccio, infila una tripla quando anche la legge dei grandi numeri stava allargando le braccia come a dire “e mò, come ti aiuto?”. Paradossalmente meglio in difesa…e per un tiratore, suona come un ossimoro.

Michele RUZZIER, voto: 7

Sontuoso primo tempo, nonostante l’arbitro Bartoli gli mettesse un fardello enorme fischiandogli il secondo fallo a fine primo quarto (mah). Lui non si scompone e gioca la sua pallacanestro, anche osando interventi difensivi al limite del fallo. Quando esce dal campo la regia è un tunnel degli orrori…per fortuna che poi c’è l’uscita.

Jeffrey BROOKS, voto: 7/8

Quanto vale un’entrata? Tantissimo, almeno un voto in più. Jeff Brooks regala una “mano de Dios” dopo Maradona, anzi, una “man de Dio” (per i triestini ndr.), quel tocco sulla rimessa che apre la selvaggia corsa verso il canestro vittoria. Torna ad essere l’uomo dai canestri che contano, dal semigancio di mano destra, al suggello finale.

Markel BROWN, voto: 5

L’uomo più esperto, più atteso e qualitativamente elevato si “regala” una prestazione da esorcizzare: errori dall’arco, palle perse banali e due liberi pesanti usciti dal canestro. Stava materializzandosi il voto tanto caro ad Elmore, quando inanella un 2/2 fondamentale per il pareggio. Vincere con un “top-player” fuori partita è un gran messaggio per i biancorossi…

Jarrod UTHOFF, voto: 4/5

Fatica a tenere Alibegovic (peraltro devastante a prescindere), appare il finale triste del lungometraggio polacco. Forse la peggior prestazione di Jarrod, soprattutto perché non c’è mai stata la zampata classica. Chiude con 4 punti, 1/5 dal campo e 4 rimbalzi. Un tisana drenante all’addio al celibato.

Lodovico DEANGELI, voto: n.g.

Denzel VALENTINE, voto: 6

E’ e sarà sempre l’uomo copertina, perché quando infila le triple dallo stadio Comunale fa cadere dalla sedia addetti ai lavori e tifosi. Ha un talento che spesso viene declinato male, se poi si traduce in 4/15 dal campo…allora è proprio un talento sprecato. Rimane un uomo che ti toglie le castagne dal fuoco, in momenti in cui l’attacco sempre vedere il canestro stretto come la cruna di un ago.

Justin REYES, voto: 6

Pochi, pochissimi 6 minuti per quello che si è visto in campo. In 1/5 del tempo ha fatto vedere la stessa produzione di Uthoff, palesando la crescita costante a livello fisico. Occhio coach, che questo è quello che, quando sta bene, fa la differenza…

Jayce JOHNSON, voto: 7

Caro Jayce, capito come si sfrutta il potenziale? Niente palleggi o quasi, profondità nel pitturato e dinamismo in “salsa cattiva” per affondare il pallone nel canestro. Non servono i ricami in una partita di basket, la sostanza di cui sopra basta ed avanza per fare la differenza. Chiude con 11 punti e 5 rimbalzi, con due soli errori dal campo.

Francesco CANDUSSI, voto: 7/8

Il “Candu” sta diventando un Barolo di qualità, con i tannini strutturati più passano gli anni. Poteva patire un po’ di emozione, invece entra e piazza 5 punti consecutivi. Ha un’autostima sopra i livelli di guardia, segna 11 punti in 13 minuti di utilizzo, con due errori dal campo e 4 rimbalzi. Ispirato.

Coach Jamion CHRISTIAN, voto: 7/8

Molto bene la difesa sugli esterni, agevolata dall’uscita per infortunio di Robinson; la difesa collettiva patisce un po’ gli isolamenti su Alibegovic, ma è dazio inevitabile. La parte migliore del coach è sempre quella legata al non far deragliare il gruppo, tenendolo sereno anche quando tutto sembra perduto. Disegna qualche buona rimessa, gestisce bene gli uomini gravati di falli, ci porta in semifinale. Scusate se è poco.

Raffaele Baldini

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