Resilienza

Digitando le parole più usate da Mike Arcieri da quando è a Trieste, secondo l’ IA, sicuramente troveremmo ai primi tre posti la parola “resilienza” (rigorosamente con la “zeta” pesante alla “triestina”). La vittoria con Bologna è la perfetta trasposizione del concetto, quella capacità di subire urti (Shengelia e Clyburn, ma tutta la difesa bolognese del primo tempo) e non rompersi. La squadra di coach Christian porta in dote una subliminale ma fondamentale caratteristica: lima i break subiti prima dell’intervallo, andando negli spogliatoi con uno spirito rinnovato. Valentine e McDermott hanno agevolato questa operazione, incistando nella testa di Hackett e soci il concetto che tutto lo sforzo profuso nei primi venti minuti si sarebbe ridotto a 4 miseri punti da gestire. Ecco, fa tutta la differenza del mondo, se la Virtus fosse finita sul +10/11, il secondo tempo sarebbe stato probabilmente diverso. Resilienza vuol dire anche andare avanti nel punteggio e poi finire sotto in un amen, ma senza demoralizzarsi, se possibile aumentando l’intensità difensiva, mettendo in campo quell’esperienza (vedi Brooks ndr.) che fa giurisprudenza a questi livelli. Alla fine, c’è solo da dare la stoccata ferale, e Trieste ha diversi uomini capaci di mandare anzitempo i titoli di coda.

La qualità che non si vede, ma si sente

C’è una qualità che si vede, si sente ed ha tutti i colori dell’arcobaleno, ed è quella del “chitarrista” Valentine, e poi c’è la qualità silenziosa, che entra senza far rumore nelle pieghe della partita, essendo comunque decisiva. E’ quella di Sean McDermott, finalmente deciso come un tiratore vero, un nano-secondo per scoccare il tiro dall’arco con la pulizia tecnica che gli è propria; zero tentennamenti, zero pensieri, puro istinto abbinato alla tecnica. Quando parlavo di Sean McDermott come giocatore di qualità intendevo, proprio questo, cioè un esterno in grado di colpire con rapidità d’esecuzione. Le triple sue e quelle di Valentine hanno permesso a Trieste di non veder scappare Bologna.

Ora LA chiave tattica per il rush finale

L’avete già capito, Michele Ruzzier oggi come oggi è come Piero Angela per la scienza, è come Umberto Galimberti per la psicoanalisi, è come Raffaele Baldini per l’architettura (scherzo dai…); sostanzialmente è il pilota di un aereo in grado di farti atterrare sano e salvo in ogni situazione metereologica e in ogni pista, anche la più impervia. Il rientro di Colbey Ross a questo punto deve diventare l’argomento tecnico/tattico per lo staff di coach Jamion Christian. L’abbinamento più logico potrebbe essere Ross da guardia e Ruzz come play titolare, magari poi mettendo in regia l’americano per far rifiatare il triestino; serve però sperimentare, gli equilibri sono sottili e, per come gira la squadra oggi, anche complessi da ritrovare per un giocatore dal peso specifico notevole. Inoltre, c’è anche Denzel Valentine da inquadrare nell’ottica di un esterno che ama crearsi il tiro dal palleggio, nonché uomo che pretende (anche giustamente) di avere minuti di campo (esattamente come Markel Brown). Che fare quindi? Per fortuna siamo solo scribacchini del giorno dopo e non facciamo parte dello staff tecnico…

Attenzione a Pistoia

C’è un modo malsano di rendere inutile la vittoria con Bologna? Si, perdere in Toscana. I due punti conquistati con la Virtus sono manna dal cielo, calcolando che tutte le contendenti corrono e il fiato dalle retrovie è quello di un toro a tinte orogranata (Reyer ndr.). Il campo di Pistoia è uno di quelli che trasforma i giocatori, che li porta ad imprese oltre i propri limiti, a maggior ragione se la compagine allenata da Gasper Okorn potrà contare su qualche innesto in più. Settimana quindi importante in palestra, da vivere con la stessa concentrazione di quella che ha preceduto la sfida alla Segafredo Bologna; adesso tutto ha un peso specifico notevole, ogni lasciata è persa.

La nota ironica…

Spesso la Curva Nord ha regalato momenti di altissima ironia sugli spalti, dagli striscioni a cori. Uno dei punti più alti è stato raggiunto sul coro rivolto ai virtussini “…non vincete mai…”. Anche l’ironia è parte integrante dello spettacolo.

Raffaele Baldini

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