Si vivono diverse vite senza poter assaporare momenti come questi; una partita di coppa BCL, al Palatrieste, contro una nobilissima della pallacanestro europea come il Galatasaray, peraltro finalista, la scorsa stagione, di questa competizione (Unicaja Malaga vincitrice ndr.).

Ovviamente, come tutte le squadre di talento, Il Gala è abituato a tenere alti i ritmi, prova ne siano le vittorie in campionato e coppa sopra i 90 punti, mentre nell’ultima sfida nazionale contro il Petkim, i ragazzi di coach Yakup Sekizkok hanno saputo vincerla in difesa tenendo gli avversari a 75 punti, segnandone 80. Nel campionato turco il Galatasaray viaggia al quarto posto con 2 vinte e 1 persa, mentre in BCL l’esordio è stato positivo contro i bosniaci del Igokea, grazie ad un terzo quarto tramortente chiuso sul +17, anche se la storia del match ha raccontato di una sfida non comodissima per Palmer e soci.

La forza del club sta senz’altro in un quintetto base pazzesco a livello di talento: James Palmer Jr. è un’ala forte da 27 punti a partita (2 giocate ndr.) in campionato, ball-handler di livello, potente, mano destra e sinistra, uomo capace di far canestro dal palleggio a proprio piacimento. Accanto a lui Errick McCollum, proveniente dal Fenerbahce, guardia di striscia, di istinto, più che di precisione; giocatore che comunque ha costellato la carriera da stagioni ad alte realizzazioni. Poi Fabian White Jr., il “gemello” di Palmer, ala dotata di mani educatissime e di visione di gioco. Reparto esterni coordinato da un uomo di esperienza come Will Cummings, 33 anni, visto anche a Trento nel 2015/16, playmaker con licenza di offendere.

Squadra che predilige il quintetto piccolo, con Palmer e White da pseudo-lunghi, pur avendo una batteria di uomini di stazza, dall’ex Milano Freddie Gillespie ai turchi Tibet Gorener (206 centimetri) e Muhsin Yasar (210 centmetri), dotati di presenza fisica ma di talento relativo.

Punti deboli pochi quindi, Trieste potrebbe speculare su una attenzione difensiva dall’andamento sinusoidale (come tutte le squadre votate all’attacco), e sul fatto che il Gala non è mai riuscita realmente a schiacciare un’avversaria, concedendo sempre spazi per piccole rimonte durante l’arco dei quaranta minuti.

A prescindere dai valori tecnici, un match da vivere con l’entusiasmo di esserci, una sfida europea dall’altissimo lignaggio per ricordarci cosa vuol dire essere in Europa. Occhio poi, ogni partita, a maggior ragione se complessa sulla carta, è un ottimo motivo per lavorare sulla crescita.

Raffaele Baldini

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