Varese-Trieste, due piazze storiche a confronto, due punti pesanti per obiettivi diversi: padroni di casa alla ricerca della vittoria per uscire momentaneamente dalle sabbie mobili del fondo classifica, giuliani per mettere un piede nelle Final Eight.

La prima, macro-variabile che precede la palla a due riguarda Toscano-Anderson. Non è una questione di infortuni, bensì dall’eredità di coppa, quel faccia a faccia spigoloso con coach Israel Gonzalez che non segue il “decalogo arcieriano”; niente di difficile vederlo in tuta da spettatore, tutto dipende dal contenuto di quel confronto avvenuto fra i due.

L’Openjobmetis fonderà la sua volontà di conquistare i due punti sul credo di coach Kastritis, la difesa, coperta di Linus per un attacco che ha talento relativo, con un’ottantina di punti nelle mani. Un anello debole lombardo, quello dei rimbalzi, ha ricevuto negli ultimi giorni un assist insperato indiretto dal Nord-Est, l’infortunio di Mady Sissoko, occorso contro Reggio Emilia una settimana fa. Certamente la coppia Nkamhoua-Renfro può essere un “ombrello” di sicuro impatto a difesa del ferro, anche se il match si deciderà sugli esterni.

Trieste dovrà fare attenzione al trio Librizzi-Iroegbu-Stewart Jr., un tiratore dal palleggio e due penetratori eccellenti in grado di mettere a nudo la precaria capacità di tenere l’ “uno contro uno” di Ross, Ruzzier e Moretti. Lavorare forte per chiudere l’area e il raggio dei 4-5 metri, ma con un occhio di riguardo per una sentenza dall’arco, l’ex Davide Alviti.  Per contro Librizzi e soci avranno le mani piene con il talento diffuso nel reparto esterni triestino, con gli ex Ross e Brown più che motivati e Ramsey cannoniere conclamato.

Si parlava di motivazioni, da abbinare per forza di cose alla solidità mentale. Entrambe le contendenti hanno dei tarli che minano la serenità: varesini alle prese con un rendimento complesso e una classifica che langue, triestini con un “up and down” che ha creato nervosismo diffuso, trasformato spesso in prestazioni evanescenti in trasferta. E’ chiaro che i parziali all’interno del match potranno condizionare il risultato finale, è da capire chi imporrà delle due la prima spallata.

Quaranta minuti, una delle due svolta, l’altra… in panne.

Raffaele Baldini

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