dalmassonSi torna all’Alma Arena di Trieste, Virtus Bologna e quaranta minuti dalla serie A ma con uno scoglio imponente di 7000 persone a supporto della squadra di coach Eugenio Dalmasson.

Gran partenza in un ambiente da Eurolega, la Virtus Bologna di personalità con due triple e un Lawson pulito offensivamente: 7-10. Guido Rosselli domina fisicamente Coronica spalle a canestro, come sempre le letture virtussine fanno la differenza in questa serie; difesa anche competente bianconera, bloccando sul perimetro Cavaliero e chiudendo le penetrazione degli americani, vantaggio costante sul 9 a 15. Alma poco “cattiva” nell’impegnare la difesa felsinea, complesso anche il rapporto con il canestro, Virtus però che non approfitta. Colpo di reni giuliano, parziale e pareggio con Green su palla recuperata, Alma Arena infuocata con la terna arbitrale e primo quarto con il primo vantaggio interno: 19-18. Terna arbitrale in confusione tecnica, chi mette tutti d’accordo è la solita coppia straniera Umeh-Lawson, ispirata a dir poco; torna a giocare di squadra la Virtus e con un parziale di 0-8 torna  comandare: 24-29. Ancora una volta Davide Bruttini si fa trovare presente alla chiamata di Ramagli ma dalla parte opposta Baldasso torna a essere il cecchino da play off; se “Lollo” punisce, il resto della squadra difende a dovere, 32-33. Tanta fisicità da ambo le parti, nessuno indietreggia e livello molto alto di pallacanestro, squadre all’intervallo sul 37-38.

Due ruggiti di Jordan Parks per riaprire le danze, Da Ros colpisce dall’arco ed è nuovo vantaggio giuliano sul 44-42. Un antisportivo da leggenda fischiato a danno di Da Ros regala tre punti comodi alla squadra di Ramagli; Michael Umeh torna in cattedra a predicare pallacanestro, punti a ripetizione e contro sorpasso ospite. Andrea Pecile ha orgoglio che fa provincia, al suo ritmo ma con tanta tecnica tiene su ambo i lati del campo, mentre Lawson riceve il testimone di Umeh facendo male in area pitturata: 51-51. La staffetta su Cavaliero è la chiave della fine di terza frazione, Trieste non trova terminali credibili se non nel rientrante Baldasso: 54-58. Sembra nelle facce dei biancorossi di vedere un flebile segno di resa, quasi una serena accettazione di un’inferiorità tecnica. Michael Umeh è l’uomo di queste finali, giocatore totalmente immarcabile. Javonte Green prova ad affondare nel canestro una schiacciata per svegliare i compagni, l’Alma Arena segue a ruota in un moto d’orgoglio giuliano. E’ totale bagarre, vale tutto e spesso anche andando oltre il lecito: 61-63. Green pareggia in una santabarbara, sono quattro minuti ad altissima intensità. Virtus con l’obiettivo di penetrare e servire sugli scarichi Lawson, un bell’affare che garantisce il vantaggio; Marco Spissu come sempre infila la tripla decisiva e si lascia andare a una reazione evitabile sotto la curva triestina. Finisce 66-72, La Virtus Bologna conquista meritatamente la massima serie, per l’Alma Arena un infinito, immenso applauso per una stagione indimenticabile.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)

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