Mezza Alma Trieste regge per 30 minuti a Torino, poi le energie finiscono e la Fiat vince comoda
Una squadra orfana di coach Larry Brown e arrabbiata dalla vittoria sfumata in quel di Venezia, dall’altra una neopromossa con biglietto pronto per Lourdes, vista l’infermeria piena come le Rive triestine alla vigilia della storica regata “Barcolana”; Wright rientra solo per onor di firma, Knox, Peric, Janelidze e Da Ros ancora ai box.
Svolta storica sul fronte Alma, coach Eugenio Dalmasson per la prima volta da quando è a Trieste (9 anni ndr.) mette a “zona” la squadra nelle prime battute; il punto debole della difesa a centro area garantisce facili conclusioni ai padroni di casa, vantaggio 5-2. Arturs Strautins caldissimo con 5 punti consecutivi ma Rudd legge bene l’artiglieria leggera degli ospiti mettendosi spalle a canestro; superficialità a rimbalzo da ambo le parti e secondi possessi che favoriscono la miglior vena piemontese. Due triple di Daniele Cavaliero e una di Fernandez portano per la prima volta in vantaggio l’Alma sul 13-16, time out immediato chiamato da coach Galbiati. Break con tripla di Carr, con un 7 a 0 perentorio la Fiat Torino si riporta avanti chiudendo la prima frazione sul 24-22. Tony Carr e poi Delfino scavano un piccolo solco nella partita, +6 sul tabellone in neanche un minuto, ma Trieste non indietreggia e pareggia in un amen. Tanta qualità tecnica nei singoli in maglia Fiat, ogni deragliamento di Fernandez viene punito con chirurgica precisione; sull’ennesima tripla di Delfino e il +7 sul tabellone costringono Dalmasson a fermare l’incontro. La coperta corta Alma sembra palesarsi a metà frazione, con un dominio evidente fisico dei piemontesi; c’è il solito orgoglio giuliano per sopperire il gap tecnico/fisico, reazione italo-lettone e 39-37. Il reparto lungo decimato Alma subisce un altro colpo ferale con il terzo fallo di Mosley, nuova accelerata torinese con Taylor e squadre all’intervallo sul 46-37.
Tyshawn Taylor è l’uomo in giallo più competente nelle letture offensive, non forza un tiro eppure lo scout dice 11 con pochi tiri. Strautins non si demoralizza sul terzo fallo commesso e mette cinque punti di fila, viatico al pareggio siglato da Sanders a quota 48 con time out di coach Galbiati. C’è anche il vantaggio Alma con schiaccione di Mosley, ma nell’azione successiva c’è il sanguinoso quarto fallo. Tony Carr è l’oro di Torino, la sua mano da oltre l’arco castiga un Fernandez due passi indietro, parziale di 8-0 a Fiat saldamente al comando. Victor Rudd domina sui 28 metri ma Daniele Cavaliero è leader incontrastato caricandosi insieme a Strautins la squadra sulle spalle: 61-61 fine terzo quarto. Arriva Walker con 30 minuti di ritardo, tripla però annullata da quella di Peppe Poeta dalla parte opposta; a suon di triple la Fiat scappa di nuovo, +8 e la sensazione che Trieste abbia esaurito le energie. Primo vantaggio sulla doppia cifra e volti distesi in casa piemontese, l’antisportivo di Fernandez manda i titoli di coda al match; esce per falli Mosley ma l’Alma non perde la dignità sulla tavole parchettate: 82-73. Scorrono i minuti finali senza scossoni emotivi, la Fiat Torino vince la prima stagionale fra le mura amiche per 86-74, l’Alma Trieste esce con ottimismo ma imprecando sulla sorte e gli infortuni.
Raffaele Baldini
Pubblicato il ottobre 13, 2018, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Fiat Torino, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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