Pagelle: Peric, un clinic in post basso. Torna la furia lettone
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
ALMA TRIESTE
Andrea Coronica, voto: 6
La solita grinta, il solito cuore oltre l’ostacolo e tre tentativi (falliti ndr.) per iscriversi a referto (poi con un libero). Sono i tre rimbalzi e la difesa e far giurisprudenza.
Justin Knox, voto: 7
Tirato a lucido a livello fisico, con qualche chilo in meno e maggior dinamismo non stenta ad entrare nel match; 12 minuti e 10 punti danno morale e soprattutto fanno dimenticare l’infortunio al gomito. Ritrovato.
Juan Fernandez, voto: 7
Serata in pantofole con telecomando in mano; non forza nulla e per buona parte del match sembra essere un lusso che Dalmasson non vuole sfruttare compiutamente. Poi si prende due tiretti, li mette e in 16 minuti si guadagna la piena sufficienza.
Arturs Strautins, voto: 8
Sta vivendo un momento d’ispirazione simile a quello di Baudelaire con l’assenzio. Nel primo tempo è un’arma totale capace di colpire da ogni parte del campo, un mix di precisione, fisicità e atletismo. Chiude con 18 punti, e 9 clamorosi rimbalzi, con 5 falli subiti.
Chris Wright, voto: 7
La consueta regia in controllo, si ha la sensazione che attraverso la sua pallacanestro la squadra trovi tranquillità; invisibile nel segnare 10 punti, tiri presi con letture precise, 7 assist di straordinaria importanza e nessuna pretesa offensiva, cosa non secondaria per un regista.
Ojars Silins, voto: 7/8
Se solo il ragazzone lettone, in una serata di grazia al tiro da fuori, mettesse nel bagaglio la finta di tiro con penetrazione, parleremmo di un americano aggiunto. 5 triple mortificano le velleità toscane, i 20 punti in 23 minuti fanno capire quanto l’Alma ha potenziato un motore già aggressivo. Serve però altro tecnicamente nelle serate negative a livello balistico.
Daniele Cavaliero, voto: 6
Un antisportivo, un fallo tecnico con conseguente espulsione automatica; 0/4 al tiro in 20 minuti di utilizzo, pochino onestamente in una sfida però che per pathos non rappresenta l’ispirazione massima per l’ “uomo di Casale”. Rimarchevole la difesa su Dominque Johnson.
William Mosley, voto: 7
Consueta energia sui 28 metri, la solita produzione d’origine controllata: 9 punti e ben 12 rimbalzi. Sta diventando una certezza.
Alessandro Cittadini, voto: n.e.
Matteo Schina, voto: n.g.
Lodovico Deangeli, voto: n.e.
Hrvoje Peric, voto: 8/9
Uno degli ultimi fini esecutori con il manuale del basket sotto il braccio; piede perno, tiri di destro e di sinistro, finte e una posizione profonda che toglie ogni angolo al difensore. Il suo clinic si ferma per la standing ovation dell’Allianz Dome: 23 punti segnati, 3 rimbalzi e 3 assist.
All. Eugenio Dalmasson, voto: 7
Come sempre le assenze non turbano il suo “sistema”, l’intercambiabilità degli effettivi (ha scelto lui questo tipo di squadre) crea produzione di squadra costante. Centellina i giocatori come un consumato allenatore di lungo corso, leggermente arrabbiato per un divario che poteva essere ancora più rassicurante nell’ottica differenza canestri.
Raffaele Baldini
Pubblicato il novembre 5, 2018, in BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Le pagelle, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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