A lezione da Attilio Caja e Josh Mayo: de profundis Trieste
L’Allianz Dome apre il sipario e come sempre la platea è quella delle grandi occasioni. Cinquamila tifosi per la prima della Pallacanestro Trieste davanti al proprio pubblico, con il ritorno in gruppo di Arturs Strautins e DeQuan Jones. L’Openjobmetis dopo lo schiaffone interno con Sassari cerca di sbloccarsi pur priva di Jason Clark, pronto a rientrare la prossima settimana.
Partenza contratta per i padroni di casa, la tripla di Mayo e lo 0 a 7 sul tabellone costringe subito coach Dalmasson ad un time out. Entra subito nel match Jones con una tripla, assente con rammarico al Taliercio di Venezia, però Varese non sembra staccare le mani dal volante. Difesa al limite dell’asfissia di Jakovics su Fernandez, primo diktat tattico di Caja; Trieste compassata e prevedibile, qualche soluzione positiva di Peric e poco altro, ospiti avanti 7-14. Partita molto frammentata, fisica e per certi versi costellata di imprecisioni tecniche, Josh Mayo mette tutti d’accordo con rara onnipotenza offensiva (20 pt. in 7 minuti): finale prima frazione sul 13-29. Squadra di casa in totale confusione, sia offensiva che difensiva, l’Openjobmetis specula sul momento mettendo in partita anche Simmons e Vene; materializzato il “ventello” di vantaggio. Una sola squadra in campo con i padroni di casa incapaci di costruire qualcosa che sia assimilabile alla pallacanestro; “gol” di Mitchell ma è un oasi nel deserto, divario che assume connotati imbarazzanti per la squadra di Dalmasson, -30. Per fortuna di Trieste arriva l’intervallo, quindici minuti per ritrovare almeno la parvenza di una squadra di basket: 25-54 per una ottima Openjobmetis Varese.
Canta il pubblico dell’Allianz Dome per scuotere dal torpore i propri beniamini, ma c’è solo foga e attitudine difensiva; 5 punti consecutivi di Jones inducono saggiamente Caja ad un time out. Primo momento di difficoltà dei lombardi che subiscono l’impatto fisico triestino; un gioco da tre punti di Cavaliero consiglia Caja a rimettere in campo Mayo sul 39-57. Peak mette una pezza fondamentale dall’arco dei tre punti, Mayo torna a mettersi in proprio e il pericolo per l’Openjobmetis è svanito. Terzo quarto chiuso sul 45-66. Ultima frazione con la Pallacanestro Trieste a limitare i danni, mettendo una buona dose di amor proprio e Varese a controllare senza far nulla di trascendentale; Andrea Coronica è il manifesto della volontà triestina di non abdicare, Mayo quella lombarda di dominare una sfida. Scorrono i minuti ed è materiale per gli archivi statistici: l’Openjobmetis Varese domina all’Allianz Dome in lungo ed in largo, battendo la Pallacanestro Trieste per 62-92. Dopo anni, fischi al palazzo per i padroni di casa.
Raffaele Baldini
Pubblicato il settembre 29, 2019, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Openjobmetis Varese, Pallacanestro Trieste. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
La milano vista oggi ampiamente battibile.
Dai vinciamo alla prossima e ci sblocchiamo