Sergio Tavcar: Stankovic e i “quattro moschettieri” di Belgrado
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
E’ passata troppo in silenzio la dipartita di un uomo fondamentale per la pallacanestro mondiale come Boris Stankovic, ex grande giocatore (anche in Italia con la maglia di Cantù), “hall of famer” nella Naismith Memorial Basketball, membro CIO e soprattutto per trent’anni segretario generale della FIBA. Chi se non l’enciclopedia balcanica vivente come Sergio Tavcar può tracciare un profilo dell’uomo nativo di Bihać (Bosnia-Erzegovina).
Sergio Tavcar, che giocatore è stato Boris Stankovic?
“Qua abusate della mia anzianità. Ho un vaghissimo ricordo del giocatore che vestì la maglia di Cantù, quando io avevo 10 anni; ha molto più senso parlare del suo ruolo e di quello che hanno fatto con i “quattro moschettieri” di Belgrado per la pallacanestro europea…”
I “quattro moschettieri”…la cosa ci incuriosisce…
“Nebojša Popović, Boris Stankovic, Aza Nikolic, Radomir Šaper sono i “quattro moschettieri” amici e di famiglia borghese che avevano in mente qualcosa di sovversivo, contro il regime comunista belgradese di allora che faceva capo, in ambito sportivo, alla società dell’esercito, il Partizan. Popović l’executive, Stankovic la mente, Nikolic il tecnico e Šaper il leader per fondare la società dei “ribelli”, la Stella Rossa. Un affronto al governo talmente sfacciato da costringere quest’ultimo ad una mossa forte dimostrativa: lo “scippo” di Aza Nikolic per portarlo ai propri servigi. I quattro costruirono anche un centro cestistico entro la fortezza della città, campi all’aperto dove si giocavano le partite e dove si gioca tutt’ora. Questo per far capire quanto la struttura, la personalità e la testa dei quattro facessero la differenza anche dove c’erano pochi margini di manovra; da qui parte il percorso virtuoso di Stankovic e Šaper, due braccia dello stesso corpo, due uomini che hanno fatto grandi cose in FIBA, il primo come segretario generale e il secondo come mente dietro le quinte.”
Parliamo anche dell’ “uomo politico” Stankovic, forse il primo vero personaggio del vecchio continente a condizionare il mondo americano…
“A lui mi lega un ricordo giornalistico gratificante. Eravamo in conferenza stampa per la finale di Coppa delle Coppe nel 1987 fra la Scavolini Pesaro e il Cibona Zagabria a Novjsad. Presente ovviamente tutto l’entourage FIBA, occasione propizia per fare la domanda clou a Stankovic: “quale è il rapporto fra la FIBA e l’NBA e pensa che ci possano essere spiragli per un’apertura da parte della lega professionistica americana?” Ebbi la sensazione che fosse la domanda che attendeva. Parlò per 20 minuti dei rapporti, delle possibilità future, insomma di tutto quello che portò 5 anni dopo alla presenza dei professionisti americani nelle competizioni mondiali.”
Esistono più uomini carismatici del genere? Se si, quali?
“Assolutamente no, viviamo in un mondo di rincoglioniti da social. O forse, mi spiego meglio, il sistema attuale stereotipato non permette di dar sfogo a menti superiori come quelle. Oggi essere lungimiranti è un difetto, di illuminati potenziali ci sarebbero in giro, ma sono silenziati dai (finti) potenti di oggi.”
Pubblicato il marzo 22, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Boris Stankovic, Raffaele Baldini, Sergio Tavcar. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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