Scontro frontale Ravenna-Torino. Toti lascia Roma
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Non bastasse il “coronavirus”, le nuove regole da imporre agli sport di squadra e la riforma del campionato di basket, esplode l’indomani della promozione a tavolino della Reale Mutua Torino in A1 il “bubbone” Ravenna. Parole e musica del presidentissimo ravennate Roberto Vianello: “È un’indecenza, una vergogna – tuona Vianello. E non dico che Torino non abbia i requisiti per salire di categoria, anzi forse li ha più di noi, ma le regole sono fatte per essere rispettate. Una delibera della Fip ha stabilito che entro il 15 giugno i club possono chiedere il riposizionamento e la Lega di A che fa? Sancisce un mese prima chi deve essere ripescato. Mi domando: se noi entro il 15 giugno riuscissimo a rientrare nei parametri per stare in serie A1, la Lega cosa ci direbbe? È un atteggiamento arrogante e prepotente.”. Non è finita qui, c’è anche una stoccata al presidente Stefano Sardara, artefice della scalata piemontese alla massima serie: “Mi viene da pensar male. Non si possono avere due società nella stessa categoria e a Sardara è stata firmata una cambiale in bianco: vendere il club con la Serie A già in tasca è un’altra cosa”. Anche il GM Julio Trovato evidenzia coni d’ombra sui criteri di ammissione: “In quei criteri può rientrare di tutto. Addirittura mi è stato detto che la presenza dell’alta velocità sarebbe una delle discriminanti. Dalla delibera che hanno emesso non è chiaro nemmeno il fatto se possano partecipare soltanto società di A2. Allora perché anche Firenze e Palermo, che sono capoluoghi di Regione e hanno l’alta velocità, non
possono presentare la domanda?. Inoltre se nei criteri viene tenuto conto della storicità di una determinata società, Torino come deve essere considerata? Non è la stessa società che due anni fa era in serie A, perché quella è fallita ed è stata esclusa dal campionato.” Sicuramente sarà una storia lunga sotto l’estate “blindata” dall’emergenza sanitaria, una storia già sentita di lotte impari fra città contendenti, con Torino a fare la parte di Golia e Ravenna quella di Davide. Sul fronte piemontese l’arringa difensiva di Stefano Sardara è sintetizzata in un “non ho messo il naso nel ranking e nemmeno sulla riforma del campionato”. E nel tardo pomeriggio un’altra notizia scuote la pallacanestro della massima serie: Claudio Toti lascia la Virtus Roma dopo 20 anni di presidenza. Lo fa con una lettera aperta, in cui dice che l’emergenza CoVid-19 lo costringe suo malgrado a dedicarsi esclusivamente alle aziende di famiglia. Toti mette a disposizione il pacchetto azionario per eventuali investitori, ma la sensazione è che siano i titoli di coda anticipati all’esperienza capitolina nella pallacanestro che conta. Ora quindi si apre un ulteriore elemento di discussione in Lega, con Roma precaria, Pesaro attendista e Ravenna a scalpitare; si torna all’idea di una massima serie a 16 squadre oppure ambiziose società di A2 (Verona su tutte) spingeranno per restare a 18?
Pubblicato il Maggio 18, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Claudio Toti, Orasì Ravenna, Raffaele Baldini, Reale Mutua Torino. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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