Cosa ci ha detto il primo scrimmage della Pallacanestro Trieste?
La prima è andata. La Pallacanestro Trieste priva ancora di Davis e Gaines, con Fayne imballato dal viaggio e da un paio di allenamenti sulle gambe, vince 66-75 in terra slovena contro lo Zlatorog Lasko. Che indicazioni possiamo trarre dallo scrimmage?
Intanto quella più coerente con il periodo di preparazione, cioè l’approccio alla partita in termini di intensità difensiva. Passato un primo quarto interlocutorio, la squadra ha risposto molto bene, in maniera organica e senza sbilanciare i quintetti. Gli urlacci di coach Legovich con la parola “soft” quale comun denominatore (Alessandro Lever il bersaglio preferito), sono indicativi di quanto sia basilare per il gruppo biancorosso non abbassare il livello di guardia; se i movimenti d’attacco hanno un “timing” errato, tutto diventa complesso, perché il talento (relativo) del gruppo non può da solo bastare (vedi triple di Campogrande ndr.).
Potrebbe essere il classico luogo comune agostano, in realtà è palpabile la buona chimica fra gli effettivi, esplicitata in forme di coinvolgimento sul parquet (Fayne nei pochi minuti di utilizzo ha fatto una “radiocronaca” difensiva), nell’aiutarsi difensivamente e nell’esternare con elevati decibel la gioia per qualche canestro qualche giocata del compagno. Vero è anche che i “caratterini” devono arrivare, cioè Corey Davis e Frank Gaines (che arriverà domenica a Trieste).
Ci sono due armi tattiche evidenti figlie delle peculiarità dei singoli: la clamorosa capacità di Frank Bartley di “mangiarsi” i 28 metri di campo, spostando come un carro armato chiunque gli ostacolasse la traiettoria, e il saper creare sovrannumero di A.J. Pacher, con letture intelligenti e insospettabile mobilità partendo dal palleggio. Queste sono caratteristiche che rappresentano un “plus” rispetto a quello che può essere una esecuzione di uno schema offensivo.
L’area pitturata, orfana di un Aleksandar Marcius, sarà ancora una “terra di conquista” per gli avversari. Phil Fayne deve garantire quella verticalità fondamentale per un uomo che non arriva ai 206 centimetri. Se non fosse che il croato è antitetico al tipo di gioco in mente dallo staff tecnico triestino, rappresenterebbe un interessante elemento da proporre, ruvido e concreto come un lungo balcanico sa essere. Nota a margine, la “claque” di tifosi al seguito ha “impreziosito” l’ambiente nel palazzetto di Lasko.
Adesso il testo più performante, sia emotivamente che in ordine qualitativo: il derby con l’Apu Udine al “Memorial Pajetta”. Con il probabile innesto di Gaines (difficile quello di Davis), si potrà vedere una sfida con una compagine candidata al salto di categoria, più forte dello Zlatorog. Di sicuro i tifosi stanno facendo il loro, un pullman è già stato riempito da parte della Curva Nord, si attendono altri aficionados sotto le volte del PalaCarnera.
Raffaele Baldini
Pubblicato il agosto 27, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Pallacanestro Trieste, Raffaele Baldini, Zlatorog Lasko. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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