
Mario Ghiacci passa il testimone a Michael Arcieri e lo esplicita in un incontro con i giornalisti avvenuto ieri pomeriggio in una sala dei Duchi d’Aosta. La fine della stagione scorsa si chiude con una chiosa sulla vicenda ricorso: “purtroppo sono rammaricato per una retrocessione immeritata – spiega Ghiacci – con situazioni che in tanti anni di carriera non avevo mia visto. Abbiamo dato allo studio di avvocati gli elementi per procedere ma non eravamo soggetti legittimati a farlo. Speranza di serie A per rinuncia di Pistoia? La do come probabilità al 3%..”. Chiusa quindi la questione, si è passati a presentare Michael Arcieri che, con uno stentato ma sincero italiano, spiega la scelta di Trieste: “amo le sfide. Trieste per tradizione, tifosi, passione non era difficile da preferire. Dobbiamo tornare subito in serie A? So benissimo che non è semplice ma è tanto stimolante. Voglio subito ringraziare Marco Legovich per la professionalità e la disponibilità dimostratami nel trattare la sua delicata questione; reputo decisivo scegliere come coach un uomo/donna di esperienza, ma posso dire con certezza che Marco diventerà a breve uno dei migliori allenatori d’Italia.” Come sarà costruita la squadra e timoniere, con logiche simili a Varese e quindi con un metodo analitico/statistico di supporto? “La guarderei da questo punto di vista: penso che il pubblico si diverta a veder giocare una pallacanestro in cui si difende, si prende il rimbalzo e si corre in transizione per punti facili. Se un allenatore mi dice che imposta il proprio gioco su azioni ai 24” secondi… non è l’uomo/donna per me; la scelta degli attori protagonisti certamente sarà supportata da un metodo analitico in grado non sono di suggerire le tipologie più consone, ma anche di migliorare gli atleti in corso d’opera. Stiamo facendo diverse interviste con potenziali soggetti, in un mondo fantastico potremmo annunciare l’allenatore prima della mia partenza per Las Vegas (Summer League – 7 Luglio ndr.), più plausibile pensare al mio ritorno (17 Luglio ndr.). “
A margine di tutto questo c’è una mia considerazione personale ascoltando e vedendo l’uomo scelto per veicolare la Pallacanestro Trieste nel futuro prossimo. E’ un addetto ai lavori di competenza certa ma che non conosce la serie A2 (sua stessa ammissione); l’appassionato quindi può porsi in due modi, o accettare che un elemento di spicco faccia del praticantato per poi godere dei frutti più avanti, oppure soffermarsi sulla inadeguatezza legata alla volontà di risalire in serie A immediatamente. Ho la convinzione che uno Manager dall’alto lignaggio abbia gli strumenti per adattarsi molto presto alla nuova realtà, sappia destreggiarsi con cognizione di causa nel ginepraio della seconda serie, con l’umiltà anche di voler imparare. Avete capito che il sottoscritto ne fa una questione di principio e coerenza: prima si ingaggiano competenze di livello, poi si costruisce un progetto serio.
Così come Michael Arcieri vedrà la serie A2 con occhi attenti e interessati, noi vivremo continue stimolazioni da un processo di cambiamento inevitabile e nuovissimo per la realtà triestina. Sarà una stagione di grandissimo interesse.
Raffaele Baldini
Scrivi una risposta a Gianfranco roncarolo Cancella risposta