
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Il derbyssimo, quelle partite che sfuggono da logiche tecnico/tattiche, che concentrano emozioni uniche. Udine contro Trieste non sarà mai una partita come le altre, prove ne sia il “sold-out” materializzato in tempo reale, i 6 pullman da Trieste prenotati in un battito di ciglia. Match che racchiude connotati di classifica molto importanti, cosa non trascurabile per accentuare il fascino della sfida regionale.
Controllo sull’arco perimetrale
Entrambe le contendenti hanno un obbligo in senso tattico: non concedere all’avversaria comodi tiri da tre punti per una potenziale batteria di tiratori eccellenti. Visto da Trieste, questo aspetto diventa imprescindibile. L’Apu Udine presenta nel roster tre giocatori sopra il 40% dall’arco (Clark-Monaldi-Caroti), uno al 37% (Ikangi) e uno come Aligebovic in grado di entrare in ritmo e di piazzare diversi canestri in striscia. Udine si accende con il tiro da fuori, basti vedere quanto il sistema diventi fragile in mancanza di esso, vedi trasferta a Bologna; Trieste deve accettare il compromesso di subire qualche canestro da sottomisura in più, piuttosto che agevolare l’ingresso alla partita di Monaldi e soci.
Jason Clark
Giocatore pericoloso non solo per la produzione offensiva (13.6 punti a partita ndr.), ma uomo in grado di battere la prima linea e creare situazioni positive per i compagni. Anche in questo caso la difesa giuliana deve essere equilibrata nell’arginare il pericolo con la palla in mano ma anche rispettosa degli scarichi verso i tiratori.
Approccio e responsabilità
Nella partita di andata il peso della responsabilità sulla partita pesava dalla parte di Trieste, vuoi per una classifica deficitaria, vuoi per un clima non propriamente idilliaco nonostante la vittoria preziosa di Piacenza la settimana precedente. Ora sembra che l’ago della bilancia si sposti dalla parte degli uomini di Vertemati, indietro (potenzialmente) di due punti e scottati da una pesante sconfitta al PalaDozza di Bologna. Il derby sfugge ad ogni (psico)logica, per cui una variabile decisiva sarà senz’altro come l’Apu scioglierà le ruggini post Bologna e come entrerà in empatia con il proprio pubblico (vedi ispirazione balistica). Dal canto loro, gli uomini di coach Christian non devono stare troppo sereni, visto che sono attesi all’ennesima prova di maturità contro una diretta rivale.
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