
Non sparate sulla Croce (bianco)Rossa
Jamion Christian è ormai un bersaglio grande e facilmente colpibile. Nulla al caso, probabilmente la sua conduzione tecnica non convince e non convincerà mai, limite di chi ha un’impostazione europea o comunque che non ha gli elementi per capire fino in fondo la filosofia tecnico/tattica. Poi però non bisogna fare l’errore di addossare al coach anche le colpe dello scioglimento dei ghiacciai o dell’estinzione dei panda…ci sono cose che indubbiamente devono essere ascritta agli attori che calcano il parquet. Premessa: se il gioco d’attacco dell’allenatore americano si fonda sulla deliberata scelta (letture ndr.) dei giocatori, allora vi è un motivo per cui Ariel Filloy interpreta malissimo la licenza e Brooks in maniera eccellente. C’è una ragione per cui con le penetrazioni Ruzzier ha ottenuto dividendi. Cerchiamo quindi un bilanciamento delle responsabilità, perché se veramente qualcuno pensa che lo schema di coach Christian è quello di far schiantare due giocatori propri con un “cross” di Filloy agli spettatori delle tribune…allora è in malafede.
Se l’esperienza arriva da un 24enne “rookie”
Sempre di interpretazioni del gioco. La Pallacanestro Trieste ha un problema serio se i senatori perdono la bussola e un 24enne “rookie” si erge protagonista, con personalità e letture perfette. Brooks è stato sorprendente, oltre ogni aspettativa, un docente che mette in riga colleghi nettamente più navigati. Quello che preoccupa è invece la “quota esperienza” su cui si è investito in estate e che manca sin dalla sua natura più recondita, cioè quella essere in controllo delle situazioni; Filloy e Ferrero dovevano essere i fari per i mari tempestosi della serie A2, dovevano indicare la via, invece si stanno trasformando in zavorre pesanti. Ulteriore problema: quando non hai risposte da complementi puoi ammortizzare la questione, quando non le hai dai possibili pretoriani, le fondamenta si sgretolano.
Tiri liberi
Lapalissiano, ovvio. Quando tiri 34 tiri liberi (in una conduzione di gara della terna arbitrale adeguata ndr.) e ne segni 19, in un match punto a punto, perderai sempre. I tiri liberi sono questione di concentrazione, di movimento seriale ripetuto con liturgica esecuzione, di freddezza nei momenti caldi. Trieste ha sbagliato in ogni situazione di partita, dalla palla a due, passando per il vantaggio che poteva tramortire i friulani, sino ai due liberi di Brooks nel finale. E’ paradossale che in una serata negativa dalla linea della carità, con buona fiscalità della terna arbitrale, ci sia il rammarico di non aver ancor più speculato sul bonus speso da Monaldi e soci.
Cosa fare adesso?
In primis capire come sta Justin Reyes; uscito stremato a braccia dal Carnera con il ginocchio dolorante, non rende il week end triestino sereno, tutt’altro. “Da valutare” dicono gli addetti ai lavori, ma cosa succede se arriva un responso che debba costringere il portoricano a star fuori anche 2-3 settimane? Sarebbe un disastro. A margine di ciò, la società ora deve parlare chiaro: se l’obiettivo è quello dichiarato in estate, attingere al mercato è un obbligo, partendo proprio da soffiare Tomas Woldetensae alla concorrenza, altrimenti bisogna dire a chiare lettere, in stampatello proprio, che questa stagione sarà la “palestra” per costruire una squadra pronta al salto di categoria. Il professionismo impone cinismo, non c’è spazio per sentimentalismi o testarde convinzioni su un progetto che così come sta, ha qualche falla.
Raffaele Baldini
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