Finite le schermaglie.. ora, il faccia a faccia!

Finalmente ci siamo tolti dalle palle questo insulso regolamento cucito per la seconda serie, quasi per volontà cinica di farci affondare nell’oblìo dopo una amarissima retrocessione. Non ci sarà più dal 2024/25, ma questo non è un buon motivo per restare nella categoria. Il cervellotico e orrido regolamento, unito all’esondazione trapanese, ha prodotto un compulsivo, maldestro “ciapa no” per aggiustare la griglia playoff. Risultato? Per “schivare” i siciliani, il girone playoff “oro” opposto si ritrova con tutte le più forti (Forlì, Udine, Cantù), la più in forma del momento (Cividale), quella più in forma sino a 4 partite fa (Torino) e l’outsider più quotata (Trieste)… proprio un bell’affare fare i calcoli. La squadra di coach Christian con tutti i limiti conclamati strutturali, con il fattore campo avverso, contro un allenatore esperto come coach Ciani, ha un vantaggio indubbio. Quale? Il fatto che mezza Trieste abbia in mano un chiodo (l’ultimo) per chiudere la bara, per quell’ insano disfattismo che permea il triestino in queste situazioni. Ecco, poter giocare sul principio di dimostrare qualcosa al “plotone d’esecuzione” potrebbe essere un buon stimolo motivazionale. Razionalmente pensare di essere la favorita contro la Reale Mutua Torino è una sciocchezza, la storia di una stagione, di uno scontro diretto non può essere sovvertita sulla carta se non nella recondita passione del tifoso che, grazie a Dio, rifugge da ogni destino scritto a priori.

C’è qualcosa su cui fondare flebili speranze in vista della post-season. La prima fra tutte è che Jamion Christian ha recuperato dei giocatori “da rotazione”: Ferrero, Bossi, Filloy e anche Menalo sono “slot” che possono essere adoperati con costrutto in un sistema che ti porta a giocare ogni due giorni. Michele Ruzzier si è ripreso la squadra in mano, Giovanni Vildera non ha mai perso il controllo del pitturato, quello che assolutamente deve essere “rianimato” è Eli Brooks e in parte Justin Reyes. Il primo appare quello più complesso, l’impressione è che tenga latente un problema fisico, correndo “sulle uova” e mai provando a spingere con la verticalità consueta; il portoricano invece sta conoscendo la classica fase di “rigetto”, dove ad un dirompente rientro ha fatto seguito la “scossa” di assestamento. Basteranno due settimane di lavoro per tirarlo a lucido? Dalla risposta passano molte speranze di tornare da Torino con l’ 1 a 1 nella serie, vero obiettivo di Deangeli e soci.

A proposito di Torino, sotto la Mole molti tifosi sono indispettiti dagli ultimi risultati della squadra di coach Ciani (quattro sconfitte consecutive), una celata accusa di “aggiustamento” della griglia playoff cercando di evitare lo spauracchio Trapani. Facile pensare che un uomo di esperienza come l’allenatore friulano abbia tarato la preparazione per “scaricare” nelle ultime giornate di una inutile fase “ad orologio”, per arrivare pronti quando conta. Di certo entrambe le contendenti non si sarebbero scelte, per vari motivi, ma la sfida Torino-Trieste ha un sicuro fascino.

Altro fattore decisivo? Come si consumeranno queste due settimane senza furore agonistico… chi si allineerà prima con la “tempesta” dopo la quiete, avrà un evidente vantaggio nella serie. Ah si, la prima in casa, da questo punto di vista, in genere non aiuta…

Raffaele Baldini

Pubblicato il aprile 22, 2024, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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