
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Insidia, allarme acceso: troppa euforia tentatrice in grado di stordire Valentine e soci. La Pallacanestro Trieste affronta la Unahotels Reggio Emilia con un carico di autostima che fa provincia ma con la necessità di tenere la barra dritta per due punti tutt’altro che scontati in palio questa sera al Palatrieste.
“Aggressione” dal primo minuto
Un ottimo modo per entrare mentalmente nella partita è quello di alzare da subito il ritmo, trascinare l’avversaria in un vortice che spesso, davanti al pubblico di casa, diventa uragano. Trieste ha nelle prime tre uscite di campionato approcciato in maniera esemplare, aggredendo difensivamente e ripartendo con transizioni rapide e tiri all’interno dei primi 15 secondi dell’azione. Serve entrare in ritmo, serve innescare le bocche da fuoco triestine per prendere entusiasmo.
Intasare l’area sui “tagli” di Faye e Gombauld
La più efficace versione offensiva di Reggio è quella dettata dalla “mezza ruota” fra esterni, conclusa con “pick and roll” e taglio in area di uno dei due lunghi, Mouhamed Faye o Stephane Gombauld, molto dinamici e verticali. L’obiettivo della difesa giuliana è quella di spezzare la linea retta collegata al ferro. Insomma bisogna occupare l’area, mettere chili e centimetri, senza però trascurare un’arma tattica sul perimetro come Kwan Cheatam. Far giocare Faye e Gombauld spalle a canestro nell’ “uno contro uno”, potrebbe essere già una vittoria della difesa.
Non è tutt’oro quello che luccica
Attenzione alle distrazioni, alle luci e agli effetti speciali (vedi fase offensiva di Jaylen Barford), rispetto alla concretezza inossidabile di Jamar Smith. Quando il pallone scotta bisogna sempre rivolgere tutte le attenzioni ad un terminale di straordinaria pulizia tecnica e leadership sui 28 metri. Un paragone? Semplicissimo, Smith è il Markel Brown di Reggio Emilia. Ah si, se proprio si vogliono rivolgere attenzioni a Barford, lo si faccia attaccandolo con costanza.
Occhio alle mamme…
Arriva al Palatrieste un roster di “mamme dei giocatori”… da Eurolega. Estremamente passionali, reattive sui social, con punte di aggressività notevoli. In particolare la mamma di Jaylen Barford e quella di Kwan Cheatam hanno dimostrato nelle settimane scorse di essere pronte ad ogni sfida della Unahotels Reggio Emilia. Occhio quindi, soprattutto se qualcuno è seduto vicino a loro…
Lascia un commento