
Bentornata difesa!
69 punti concessi a Brescia, 70 alla Virtus Bologna. La genesi di un rialzo deciso della capoccia da parte della Pallacanestro Trieste, a prescindere dagli infortuni, parte da questo aspetto. Il talento ti fa vincere le singole partite ma non è democratico, la difesa invece è per tutti, basta avere voglia. Così la squadra di coach Christian ha veicolato nel migliore dei modi il momento di crisi, attingendo anche da quello scellerato di Valentine; tutti, e dico tutti, a partire dal nucleo italiano, si sono sbattuti per portare il classico “mattoncino”. E’ chiaro che Uthoff ha le stimmate del difensore (forse il migliore del campionato?), così come quando Johnson è in campo si vede la capacità di mettere i centimetri e la verticalità contro il diretto avversario, però qua c’è un discorso diverso, cioè di omogeneità di squadra, tanto che, nei momenti caldi, è riuscita anche a condizionare l’arbitraggio, fino a quel momento decisamente poco generoso nei confronti dei biancorossi. Quando una squadra difende con lo stesso grado di intensità, di voglia…è impossibile non farsi condizionare (in senso positivo) da questo esaltante aspetto cestistico, quello che è venuto meno nelle settimane precedenti. Ora c’è da dare continuità, arrivano partite importanti e tanto diverse fra loro, in un campionato che non ti lascia il tempo di respirare.
Così no, Denzel
Mike Arcieri, con grande esperienza nel settore, ha lasciato sfogare un paio di minuti Denzel Valentine nello spogliatoio della Segafredo Arena, per poi entrarvici qualche minuto dopo. Non sarà stato morbido, questo è certo, perché, quanto visto sul parquet, non tanto la “pollaggine” nel cadere nella provocazione di Hackett, quanto prendersi licenze inutili e distraenti verso il pubblico, va contro i principi del GM e di tutta la società americana. Non solo, alla base del fastidio c’è l’idea forte che un possibile leader (insaccate le ultime due triple prima di abbandonare la scena) manchi di rispetto ai compagni, che rinunci alla lotta senza provarci, che volti le spalle ad un gruppo in missione. Attenzione, questo tipo di esuberanze è bene prenderle di petto sul nascere, perché se in prima battuta possono essere digerite dal gruppo, a lungo andare consumano la fiducia, soprattutto in chi vuole vincere. Mi auguro che, oltre a Mike Arcieri, siano stati i pretoriani della squadra a prenderlo in disparte e a fare un discorsetto efficace, del tipo: “amico mio, noi abbiamo accettato e ti abbiamo reso libero nel modo di esprimere la pallacanestro, purchè tu rispetti la nostra volontà di conquistare le vittorie tutti assieme.”
Equivoci
Con l’uscita di Denzel Valentine la Pallacanestro Trieste ha giocato meglio? Certo, esattamente come la squadra gira in maniera più efficace con Ruzzier in regia al posto di Colbey Ross. C’è però una sottile differenza. Il compromesso fa parte dei roster costruiti con attori dotati di grande personalità, a maggior ragione se parliamo di “sodomizzatori seriali” della palla a spicchi; la differenza è che Colbey Ross ha “forzato” i giochi mettendo il talento a disposizione della squadra, Valentine lo ha fatto solo nelle prime partite di campionato.
Michele Ruzzier, altri migliori in Italia?
Sembra una forzatura, non lo è (almeno per il sottoscritto). Guardo i playmaker a disposizione di coach Gianmarco Pozzecco e, tolto forse Mannion, che accorpa una capacità innata di fare canestro ma anche di vedere compagni liberi, Michele Ruzzier è sicuramente il più completo lungo lo stivale. Adesso ha credibilità nel tiro da tre punti, ha “registrato” la fisicità al piano superiore e la sta dribblando con tecnica superiore, quella che non ferma il palleggio neanche sotto mitra puntato, quella che tiene la testa alta per regalare “cioccolatini” sotto canestro in un’area bolognese sguarnita. Scusate, ma io non ne vedo tanti altri migliori…
300 chilometri di passione
600 chilometri totali, 6 ore di pullman su 8/9 dedicate alla trasferta, uno spicchio numeroso e colorato della Segafredo Arena che ha cantato incessantemente, anche dopo la fine della partita. Portare oltre 130 tifosi in trasferta, a Bologna, dopo 5 sconfitte consecutive e con la prospettiva di una probabile scoppola, è qualcosa di rimarchevole, probabilmente talmente palpabile che è stata forza violenta alle spalle di Ross e soci. Non è un caso che alla sirena del quarantesimo minuto, tutti, e dico tutti fra giocatori, staff tecnico e dirigenziali, si sono rivolti alla Curva Nord in segno di esultanza e di ringraziamento. Sesto uomo reale, sesto uomo di sostanza.
Raffaele Baldini
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