Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Michele RUZZIER, voto: 9

Marcato da un invasato Ellis, fatica anche a ricevere il pallone. Alle volte non guarda il ferro ed è un delitto, però con lui in campo la squadra ha più logica, e i parziali dei primi venti sostanziano quanto sopra. Poi gioca da fenomeno assoluto, segnando triple e facendo impazzire la difesa trentina. Pozz, serve altro?

Sean McDERMOTT: 5

Mc…dormo, nel senso che non solo non segna, ma proprio non tira. Difende molto bene per tutti i minuti di parquet, ma non si può prescindere da quello per cui è stato portato a Trieste: il tiro da fuori.

Jeffrey BROOKS, voto: 5

10 minuti nel primo tempo con uno scout immacolato, problema ulteriore per una Trieste che non trovava terminali credibili. Non si scuote nel secondo tempo, 0 tiri tentati (!) in 18 minuti, il protagonista del quarto di finale abdica.

Markel BROWN, voto: 6

Brown nel primo tempo è un predicatore in un gruppo di atei; cerca di mettersi in proprio perché l’ “azienda” Pallacanestro Trieste non produce. Segna 21 punti ma sciorina un campionario di letture sbagliate. Chiude con un 6/19 dal campo.

Jarrod UTHOFF, voto: 5/6

Pallido e pallido, ma in una partita e mezzo è poco più che un fantasma. Poi sembra rinascere nella rimonta biancorossa fra liberi e una tripla. Lo slancio finisce lì. Sembrava amore, invece…

Lodovico DEANGELI, voto: n.g.

Denzel VALENTINE, voto: 7

Chiedere a Keith Richards di organizzare la festa parrocchiale, devi mettere in preventivo che qualcosa non andrà come da copione; segna di scaltrezza, di talento, poi tende a strafare. L’infortunio alla gamba lo limita, sia nel fisico ma soprattutto nella testa. Cinque falli e festa finita. Lo scout dice 19 punti, 11 rimbalzi (!) e comunque quello che non dice è che il “chitarrista” ha la stessa faccia, che si gioca in parrocchia o davanti a 14 mila persone in una semifinale di Coppa Italia.

Justin REYES, voto: n.g.

I suoi ingressi sul parquet sono più simili ad “apparizioni”, il tempo di avere la visione… ed è nuovamente panchina.

Jayce JOHNSON, voto: 4

Testimonial delle saponette da bagno nel primo quarto, riesce a farsi scappare tutti i palloni, e quelli che non scappano, vengono lanciati con spirito fatalista verso il canestro. Finisce con 2 punti e 1/5 dal campo, 7 rimbalzi. Impalpabile.

Francesco CANDUSSI, voto: 5/6

Segna una tripla che lasciava aperte le speranze biancorosse, non trascurabile per un ragazzo che doveva dimostrare di stare in serie A. Chiude con 3 punti in 9 minuti.

Coach Jamion CHRISTIAN, voto: 6

Il primo incipit tattico doveva essere quello di non agevolare l’uno contro uno per creare sovrannumeri pericolosi; il primo tempo è stato un Telepass per Pecchia e soci. Come sempre rimette a posto le cose nel secondo tempo, cambi corretti e arriva ad un tiro dalla finale. Anche per lui Torino è da applausi.

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