Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Jeffrey BROOKS, voto: 9
Il migliore, un messaggio forte e chiaro mandato a Mike Arcieri per il prolungamento del contratto e sigillo trecentesco cittadino. Quando conta limita uno straordinario Shengelia, attacca con un’incisività unica, mettendo un’energia fuori dal comune per un uomo di 36 anni. Lo scout recita 13 punti, 6/11 dal campo, 5 rimbalzi. MVP.
Markel BROWN, voto: 8
Parte con gli “occhi di tigre”, aggirandosi famelico nei pressi di Hackett, trovando canestri di rapina. Un uomo in missione per quaranta minuti, lo sguardo fisso sull’obiettivo che si traduce in 18 punti, 9 falli subiti, 7 rimbalzi e tantissima difesa.
Michele RUZZIER, voto: 8
Non si lascia irretire da una difesa al limite del fallo bolognese, ben conoscendo quelle “manine sante” addosso per passata esperienza in terra felsinea. E’ un orologio svizzero, gira a meraviglia e quando serve colpisce dall’arco. Chiude con 11 punti e una regia da favola.
Denzel VALENTINE, voto: 7/8
Entra con la smania di dover incidere per forza, pericolo quando si parla di “crazy” Denzel. Recuperando il flusso di ossigeno al cervello durante i minuti in panchina, torna tirato a lucido per triple che scuotono il match. E’ sempre la solita storia, quando lo stai per mandare a… esulti come un bambino all’ultimo giorno di scuola. 5/9 da tre punti che pesa tantissimo sull’economia del match.
Jayce JOHNSON, voto: 5
Anche lui in primo banco per prendere appunti dal docente georgiano Shengelia. Quando la sfida sposta l’ago della bilancia sul tonnellaggio anziché sul dinamismo, il “surfista” prende l’onda sbagliata. Sfruttato solo venti minuti, il coach ha preferito il quintetto basso.
Sean McDERMOTT: 7
Basta vedere i tempi (centesimi di secondo ndr.) per il rilascio della palla e capisci quanto può contare il grado di convinzione di un tiratore. Match pulito, 9 punti e un solo errore dal campo.
Lodovico DEANGELI, voto: n.g.
Francesco CANDUSSI, voto: 5
Fisicità oltre i limiti per il lungo nativo di Palmanova, Shengelia è un incubo ad inizio partita. Giustamente coach Christian ne limita il minutaggio, soli 7 minuti aspettando un’occasione più propizia.
Jarrod UTHOFF, voto: 6/7
Non una delle sue migliori prestazioni, difensivamente si sbatte come sempre ma in attacco troppo rinunciatario. Segna 4 punti nel finale di capitale importanza e cattura ben 11 rimbalzi. C’è di peggio…
Coach Jamion CHRISTIAN, voto: 7/8
Tatticamente sceglie di far giocare Shengelia e Clyburn uno contro uno spalle a canestro ed è un suicidio tattico come pochi nel primo tempo. Capiremo un giorno perché la terna arbitrale ha occhi di riguardo per lui e non per il collega. Nel secondo tempo aggiusta la difesa limando il “gap” di cui sopra, giostrando gli uomini in maniera esemplare. Un 2 a 0 con coach Ivanovic non è una laurea, ma un discreto esame passato.
Curva Nord e Palatrieste, voto: 10 e lode
Non ricordo, nel breve termine, un tifo così caldo. La memoria mi rimanda ad una gara 5 in serie A2 fra Trieste e Bologna (sponda Fortitudo), ma nel recente passato l’espressione canora contro la Virtus è l’apice. Decibel elevatissimi, colore e 6000 persone che seguono la Curva Nord… per chiunque sarebbe stato complesso vincere in questo ambiente.

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