Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Quando si abbina la Dolomiti Energia Trentino alla Pallacanestro Trieste spesso…vien mal di pancia. La formazione allenata da coach Paolo Galbiati non solo ha eliminato i biancorossi alla semifinale di Coppa Italia a Torino, rappresenta da qualche anno fra le avversarie più complesse da affrontare. Sicuramente c’è da dire che l’allestimento del roster trentino ha trovato uno dei momenti più alti della storia, avendo pescato un infortunato (e poi ben che rianimato ndr.) Doron Lamb (15.1 punti a partita), un jolly come Jordan Ford (16.3 punti a partita, partendo dalla panchina, con il 37.5% da tre punti), un tiratore affidabile come Myles Cale (44.9% da oltre l’arco dei 6,75 metri), avendo la lungimiranza e il coraggio di gettare nella mischia da protagonisti Quinn Ellis (10.1 punti) e il 19enne Saliou Niang, scuola Fortitudo, esploso in questa stagione con 8.1 punti per partita e 5.2 rimbalzi. L’impianto tecnico/tattico dell’Aquila è senza dubbio fra i più interessanti del panorama nazionale, essendo duttile e in grado di cambiare pelle durante l’arco dei quaranta minuti; grazie alla lunghezza del roster e alla lucidità dei protagonisti, non vi è alcuna differenza fra quintetto base e second-unit. La Dolomiti Energia Trentino infatti non ha mai perso il controllo delle partite, si registra solo un -14 a Tortona, caso isolato rispetto a sconfitte patite sempre di misura. Per contro, i trentini hanno strapazzato, in casa e al Forum di Assago, l’Olimpia Milano, hanno espugnato il Taliercio di Venezia, battuto in casa lo Shark Trapani. Essendo un attacco ben calibrato e pericoloso da tutte le parti del campo, servirà la miglior difesa giuliana per provare a condurre in porto il match; una difesa che deve avere presupposti chiari, cioè intensa, aggressiva, al limite del fallo. Altrimenti? Tutto quanto premesso lo farà Trento, senza chiedere il permesso. A livello statistico siamo con due contendenti allo specchio: numeri praticamente identici con peculiarità note: ottima attitudine a rimbalzo, precisi al tiro da due punti e tre punti, da rivedere in termini di tiri liberi e palle perse. I quaranta minuti di sabato sono fondamentali per la corsa playoff di ambedue le contendenti, un Palatrieste da tutto esaurito nel nome di un grande amico: Federico Franceschin.

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