L’Alma Trieste in casa è uno spettacolo, Cantù dura un tempo
Tutto l’orgoglio canturino e della brianza cestistica contro la voglia di stupire ancora da neo promossa: all’Allianz Dome va di scena un mezzogiorno di fuoco, Trieste e Cantù di fronte per una sfida ad alto voltaggio.
Pronti via e Alma in versione casalinga, ispirata offensivamente da Daniele Cavaliero: 7-2. Reazione lombarda sorretta dal consueto “run and gun”, Trieste rientra lenta in difesa e sul pareggio di Jefferson coach Dalmasson chiama time out. Attacco stagnante dei triestini, ancorati al tiro da punti con alterne fortune; la miglior versione canturina a metà campo si regge sul gioco profondo per i lunghi, match equilibrato e piacevole: 12-13. Gaines leader assoluto offensivo degli ospiti (8 pt.), dalla sua regia tante soluzioni felici per una difesa giuliana onestamente rivedibile; Strautins in schiacciata riporta avanti i padroni di casa, Da Ros segna il primo canestro in serie A e Pashutin è costretto a chiamare time out nella bolgia dell’Allianz Dome. Fine primo quarto 24-21. Tanta qualità nella regia di Chris Wright, così come l’avvicinamento al ferro degli atletici coloured lombardi; difese non pervenute da ambo le parti, il pubblico si diverte con il primo break Alma sul 35-27. Blakes in giornata balistica positiva, 4/4 dal campo e tanta convinzione nelle giocate, in abbinata con Gaines propizia un contro-break rotto dalla tripla di Fernandez. L’argentino sta vivendo il miglior momento in terra giuliana, porta a spasso il diretto avversario e con 14 punti domina il primo tempo; Trieste da spettacolo sui 28 metri, la non difesa brianzola agevola l’allungo dei padroni di casa arrivato sul +14. Gaines si mette in proprio (20 pt.) per rianimare i suoi e lo fa con costrutto, squadre all’intervallo con una partita riaperta: 50-45.
Difende l’Alma come di consueto al rientro dagli spogliatoi, parziale di 12 a 2 griffato Daniele Cavaliero, in formato Nazionale. Dilaga Trieste sulle ali di una macchina a 10 cilindri, “ventello” sfiorato speculando sulle energie dei cinque canturini a referto, in logico debito d’ossigeno. Il match si squilibra su un evidente differenza psicologica: Cantù alla prima vera spallata si porta appresso tutta la mortificante situazione societaria del momento, Trieste invece tutta l’energia dell’Allianz Dome: 75-54. Chris Wright è un trattore quando punta il ferro, l’ennesimo canestro crea una voragine fra le due contendenti, terza frazione chiusa sul canestro impossibile di Sanders: 89-60. Coach Pashutin non smette di allenare e si affida all’orgoglio dei suoi uomini, i quali rispondono con un parziale di 0-7 per cominciare il quarto, situazione non gradita da coach Dalmasson che ferma il match: 91-69. Minuti che scorrono senza troppi stress, Sanders regala un clinic offensivo alla platea, una prestazione singola a corollario di uno spettacolo di squadra: finisce 102-82, l’Alma conferma di essere una macchina perfetta in casa, per la Red October Cantù l’impressione è che la partita più importante verrà giocata fuori dai 28 metri di parquet.
Raffaele Baldini
Pubblicato il novembre 25, 2018, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Raffaele Baldini, RedOctober Cantù. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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