Gianluca Mauro: “Ci sono porte socchiuse da cui cerchiamo il raggio di sole”

maxresdefault-600x381Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

L’abbiamo lasciato così, scollinati i 50 anni di età con un megafono in mano ad arringare la folla festante di tifosi giunti al Forum: il Presidente Gianluca Mauro non sarà mai un uomo in doppio petto, non sarà un diplomatico, resterà sempre un istintivo trascinato dalle proprie passioni. Ci sono diversi “regali” da scartare il giorno del suo compleanno, forse quello più gradito riguarda la certezza di giocarsi i playoff festeggiando alla Scala del basket: “era l’unico regalo che non ho scartato ma l’ho visto nella sua magnificenza, unito all’affetto incondizionato della gente dal vivo e sui social. Si poteva vincere contro l’Olimpia, ci abbiamo messo un po’ del nostro, un po’ gli arbitri, quello che conta è che vogliamo tornare in carreggiata per affrontare Cremona al meglio.”

Ma facciamo un passo indietro: cosa vuol dire tornare Presidente della Pallacanestro Trieste dopo tutto quello che è successo? “Un Impegno triplo rispetto a prima, per una situazione oggettivamente non facile. Fatemi fare una battuta, da Presidente porto più fortuna di quando ero amministratore delegato. Sono tre anni e mezzo che lavoro qua, il risultato è incontrovertibile, mi riconosco un merito soprattutto, quello di averci creduto dal primo secondo.  Chi c’era quella volta? Il carro era abbastanza vuoto… Io c’ho provato, ho scommesso ed ora godo dei frutti della semina.”

La sua gestione è stata un crescendo continuo, ora con la post-season raggiunta. Come accontentare da ora in avanti i palati fini di un pubblico che sembra non smettere di sognare? “Dico di avere consapevolezza di quello che siamo e quello che abbiamo fatto. Dobbiamo capire onestamente se possiamo reggere tutto questo in futuro. I sogni non puoi toglierli, chi smette di sognare smette di vivere. Dobbiamo cercare di mantenere la nostra famiglia, la nostra passione, supportati da quel tesoro inestimabile che è l’affezione della gente per questi colori, per noi.”

Ci sono due futuri: quello prossimo che si chiama Vanoli Cremona e quello a medio termine, che vuol dire permanenza in A1. Qual è più facile da affrontare? “Con tutto il rispetto per la Vanoli ma dico che il più tosto è il secondo, pur considerando che il prossimo ostacolo è quello su cui ci concentriamo e per cui vogliamo vincere. Le due cose vanno in parallelo, i ragazzi sono pronti e noi stiamo giocando la nostra partita anche fuori dal parquet per vincere il secondo duro match.”

Presente anche il Direttore Generale di Allianz Devescovi al Forum. Un segnale importante… “E’ una presenza che dimostra quanto la squadra sia un bene da preservare. Ci sono tante “porte socchiuse” in cui cerchiamo lo spiraglio di luce per pianificare un futuro senza patemi. Anche i soci di minoranza si stanno ri-affacciando con rinnovato entusiasmo, tutti si adoperano per rendere l’uscita di Alma meno dolorosa possibile.”

E parlando di traguardi importanti: conquistata l’Europa, che si fa? “Se ci saranno le possibilità economiche e manageriali, perché non farla. Abbiamo riportato a Trieste tutto quello che si poteva riportare (scudetto a parte), con il grande lavoro di uno staff meraviglioso. Sarebbe assurdo non considerare qualcosa che fa parte di un’evoluzione coerente con il nostro percorso, un lusso che la gente di Trieste merita sopra ogni cosa.

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Pubblicato il Maggio 14, 2019, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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