Allianz 2.0: cosa cambia?

2.0_2_0_0Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Allianz Trieste 2.0, ovvero come ti rivolto come un calzino il roster: negli elementi, nelle caratteristiche degli stessi e nell’esperienza. Fallito il “piano rookie”, la società del Presidente Mario Ghiacci ha dato un sterzata decisa in sede di mercato, rinforzando la squadra con l’arrivo, in ordine cronologico, di Deron Washington, Ricky Hickman e Riccardo Cervi. Seguendo il sacro dogma cestistico andremo ad analizzare in prima battuta l’arrivo di “Marciano” Hickman, il regista prolungamento dell’allenatore chiamato a “ordinare” i compagni di squadra. Le sue caratteristiche permettono di abbinarlo ad un play come Fernandez, esaltando le doti da realizzatore, oppure farlo giocare da costruttore di gioco, essendo un eccellente penetratore spaccando la prima linea difensiva e passatore competente per mettere in ritmo i compagni. Alla stregua di Joe Ragland a Cantù, per cui lo stesso ex Alessandro Simioni rimarcava il valore aggiunto di giocatori di questo tipo, abili ad accentrare le difese mettendo i compagni nelle condizioni di colpire. Non solo, il pedigree dell’americano della Carolina del Nord, fa si che Trieste abbia per la prima volta un terminale credibile per prendersi tiri che pesano, o anche una serie di conclusioni nei momenti di difficoltà della squadra. Deron Washington è il jolly, numero “3” adattabile anche come “4”, fa del suo basket multitasking la caratteristica principale; coach Dalmasson può schierarlo in un quintetto pesante con al fianco Jones e i due lunghi, o anche in una batteria leggera, da corsa, come ala grande abbinata ad un lungo. L’Allianz aggiunge al bagaglio un uomo imprevedibile, un ottimo corridore sui 28 metri e un giocatore di una scaltrezza unica, cosa non da poco rispetto alla versione ingenua dei “rookie” in squadra. Se motivato, può essere un ideale difensore su avversari di diversa stazza e di diversi ruoli. Con il reintegro di DeQuan Jones, il soggetto destinato a partire è ormai scontato sia Kodi Justice, esterno bianco che non ha convinto né offensivamente né difensivamente, palesando discontinuità marcate; Arturs Strautins è destinato a vedersi ridotto ancor più il minutaggio. Un lieve problema al ginocchio di Akill Mitchell ha accelerato l’arrivo a Trieste di Riccardo Cervi, lungo di ruolo proveniente dalla Openjobmetis Varese, contrattualizzato anche per la stagione prossima. Le tante perplessità sulla tipologia scelta dalla società per ovviare alla partenza probabile di Giga Janelidze sono da ricondurre al fatto che il gioco di Dalmasson non prevede l’utilizzo di un centro statico “vecchia maniera”; per contro l’area pitturata, spesso terra di conquista avversaria, adesso può essere governata da un gendarme da 215 centimetri, “ombrello” ideale difensivo e finalizzatore su scarichi in fase offensiva, con discreta mano ai liberi. La sensazione comunque è che Cervi sia il lungo da cui partirà la ricostruzione estiva dell’Allianz Trieste per la prossima stagione.

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Pubblicato il gennaio 17, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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