Tutto fermo fino al 3 Aprile. Ma gli americani scappano
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
La situazione è fuori controllo un po’ dovunque, il CONI per bocca del Presidente Giovanni Malagò ha sostanziato lo stop a tutti i campionati sino al 3 Aprile, ma c’è chi prende delle “precauzioni” per contro proprio. Fra i soggetti più preoccupati, ovviamente in ambito cestistico, sono gli americani; anche perché, è di queste ore la notizia del taglio drastico di voli da e per l’Italia. Secondo indiscrezioni, David Logan e Jordan Parks di Treviso avrebbero scelto proprio Trieste (per poi raggiungere Lubiana?) per “rifugiarsi” dal coronavirus, perlomeno momentaneamente. In tempi non sospetti lo aveva fatto Jason Clark di Varese, rescindendo il contratto con la società lombarda e volando negli States dalla moglie incinta; ultimo (e non ultimo mi sa) Troy Williams di Pesaro, con il placet del club marchigiano. Altri sono sul piede di guerra come James White di Roma, neanche troppo sibillino in un tweet di ieri: “è giunta l’ora di andare via da qui.” In questo impasse c’è chi intanto preserva le famiglie, come per i due stranieri di Brescia Cain e Horton: mogli e figli sono già sull’aereo di rientro negli USA. Anche il nostro Akil Mitchell è rimasto qualche giorno in più in patria (Panama ndr.) per paura dell’escalation del virus in Italia. Qualora il 3 Aprile si decidesse di chiudere definitivamente la stagione 2019/20, la questione dei contratti professionistici sarebbe di primaria importanza, per cui per non ora è prevista la transazione per “forze maggiori”, figuriamoci poi senza un precedente analogo. C’è quindi il rischio per i club di dover pagare comunque gli atleti sino a fine stagione, con ulteriore aggravio del bilancio stagionale. A tal proposito proprio il CONI si costituirà parte attiva per sensibilizzare il governo e il ministro Vincenzo Spadafora per “inserire anche il comparto sport, sia professionistico sia dilettantistico, nell’annunciato piano di sostegno economico che possa compensare i disagi e le emergenze che lo sport italiano ha affrontato finora con responsabilità e senso del dovere.” All’estero, interessante l’esempio del campionato cinese, la CBA, travolto per primo da questa emergenza: la stagione è ufficialmente sospesa dal 1 Febbraio, con possibile riattivazione ai primi di aprile. Le squadre si allenano a porte chiuse, gli stranieri sono stati liberati con la possibilità di trovare altri contratti, transando quelli in essere (il neo romano Corey Webster ha fatto un percorso di questo tipo). Idem dicasi per la lega nord coreana, la KBL, la quale ha sospeso l’attività dal 29 Febbraio con possibilità di riaprirla il 29 Marzo, liberando gli americani. Una cosa statisticamente è certa: non c’è una lega al mondo che ha dichiarato chiusa anzitempo la stagione 2019/20.
Pubblicato il marzo 10, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag LBA, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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