Analisi del giorno dopo: un grande risultato, la miglior peggior avversaria e il futuro senza Allianz
Un grande risultato stagionale
Settimo posto, sesto in coabitazione con Treviso e sfuggito per differenza canestri. E’ un grande risultato sportivo, nell’anno in cui il valore tecnico si è abbassato ma non quello degli esborsi per giocatori; questa è una sfumatura non da poco, se si considera che l’Allianz Trieste ha sempre guardato con lungimirante attenzione al budget, “sforando” per un giocatore come Marcos Delia, decisivo ai fini tecnico/tattici. Ha sbagliato sul mercato? Forse, ma anche qui il risultato non depone a favore dei detrattori. Quello che è rimarchevole è la capacità con cui la squadra è uscita dal CoVid, senza piagnistei e soprattutto accettando un calendario suicida, giocando ogni tre giorni. L’Allianz Trieste di questa stagione è la storia di un gruppo che si è ricompattato una ventina di volte, che si è prodigato per non disperdere pezzi partendo da un nucleo storico che non tradisce e un allenatore, Eugenio Dalmasson che, più crea distanze con i giocatori, e più li compatta fra loro. Insomma un successo di società, staff e giocatori, purchè non venga visto come punto di arrivo.
Playoff, una volta tanto…aggrediamoli!
A mia memoria, nella massima serie, non c’è presenza nella post-season di Trieste che sia marchiata da un risultato storico; forse solo quel colpo a Roma, infrasettimanale e davanti a 200 tifosi triestini, con il compianto “Mangiafuoco” McRae. Ora l’Happy Casa Brindisi, la peggior migliore avversaria per i quarti: 5 a 0 in stagione regolare, una squadra indigesta per accoppiamenti e tattica, ma quella subliminale sensazione di battibilità (se non altro per la legge dei grandi numeri e il post CoVid). Che sia chiaro, se affrontare la compagine allenata di Vitucci vuol dire speculare sul post CoVid, i 108 punti rifilati a Varese nell’ultimo turno di campionato, sono un più che valido motivo per accantonare l’idea di una squadra stanca. Una volta tanto bisogna mostrare i denti prima degli avversari, rafforzare nella testa prima che nelle gambe la convinzione di poter mettere in difficoltà chi è arrivato secondo, quindi con un maggior fardello di responsabilità. Divertirsi ma “cattivi”, senza lasciare nulla di intentato.
Questione Allianz
Il collega e amico Lorenzo Gatto ha esplicitato sulla Gazzetta dello Sport un concetto incomprensibilmente apparso “stonato”. Che il colosso assicurativo terminasse il proprio impegno economico il 30 Giugno del 2022 era scritto nero su bianco su un contratto, peraltro esplicitato a parole il giorno della presentazione. Tutto questo in prima battuta non significa che Allianz non possa restare sotto altra veste, naturalmente con supporto monetario di minor cabotaggio, per dare un segnale di supporto ad una realtà che, con il CoVid, ha subito pesanti effetti collaterali. Quello che invece ritengo maturo per una piazza come Trieste è porre la questione del post-Allianz anticipando i tempi, senza drammatizzare ma con la coscienza che a Giugno del prossimo anno bisognerà arrivare pronti. Nessun pessimismo, nessuna volontà di mandare in depressione l’ambiente, è un fondamentale punto di partenza per un anno che si giocherà su due campi, quello parchettato della massima serie (sperabilmente con il pubblico) e quello nelle stanze dei bottoni, in clima elettorale peraltro.
Raffaele Baldini
Pubblicato il Maggio 11, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Analisi giorno dopo, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
Lascia un commento
Comments 0