Brava Italia, adesso più “cattiveria” abbinata all’orgoglio
Fonte: Superbasket.it
L’Italia che volevamo vedere, l’Italia che non molla, l’Italia che getta il cuore dove non può usare il fisico, l’Italia che mette paura alla Grecia del gigante Antetokounmpo. Dribblando l’esegesi sulla mistica del colosso Nba, c’è un pizzico di rammarico sulla sfida giocata al Forum.
Non c’è mancato tanto per superare i greci, anche se la storia del match ha detto che gli ellenici con meno sforzo producono quello che gli azzurri esprimono con una fatica titanica; però c’è un orgoglio nella squadra del Poz tangibile, una coesione nel gruppo esplicitata dalla volontà di tutti di non arrendersi. Secondo il mio punto di vista il “gap” sta tutto nella “cattiveria” (o la mancata cattiveria) con cui alcuni giocatori hanno eseguito. Entro nello specifico non per cercare un capro espiatorio ma per rendere plastico il ragionamento: Nicolò Melli, giocatore fondamentale per la nazionale, ha palesemente rinunciato ad un paio di tiri per aver “respirato” la presenza di Antetokounmpo, e quando li ha provati, il “braccino” ha addormentato l’arancia sul ferro. Due, quattro, sei punti che potevano essere decisivi. Da questo punto di vista avrei gettato nella mischia un gladiatore, quel Paul Biligha che, silenziosamente ma ruvidamente, ha spesso messo in difficoltà uomini da copertina, senza preoccuparsi del curriculum vitae.
Il rovescio della medaglia è Nico Mannion: ha giocato una brutta partita, sia nelle letture che nella precisione balistica ma, ha dimostrato coraggio, intraprendenza anche di fronte al “bronzo” dei Bucks. Ed è questo che vuole coach Pozzecco, gente sfrontata, perché nelle sfide impari, solo chi osa può ottenere risultati insperati.
Ora la sfida nettamente più difficile, quella all’Ucraina già battuta nel girone di qualificazione ai Mondiali. Partita complessa mentalmente, dopo il carico emotivo riversato con la Grecia, ma straordinariamente importante dal punto di vista della classifica. Coach Pozzecco e lo staff tecnico dovranno fare un capolavoro per far approcciare nel migliore dei modi, perché se gli azzurri partono rincorrendo, rischiano di lasciare lo scalpo sul parquet.
Raffaele Baldini
Pubblicato il settembre 4, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., HighFive, News con tag Europeo 2022, Grecia, Nazionale italiana, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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