Le chiavi contro Brindisi: Reed, una “zona” possibile e occhio a Burnell

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Probabilmente è a tutti gli effetti la “prova del nove” per la Pallacanestro Trieste, un’avversaria di livello per vedere se Deangeli soci possono ambire a qualcosa di più. L’Happy Casa Brindisi scende all’Allianz Dome dopo la convincente vittoria contro la Reyer Venezia.

La leadership di Marquise Reed

Orfani di un uomo dalla leadership conclamata come D’Angelo Harrison, la Happy Casa si appoggia sul talento della guardia Marquise Reed. Giocatore abilissimo nelle penetrazioni, un folletto imprendibile che ha fatto vedere solo la targa a Spissu e soci nell’ultima vittoriosa partita contro la Reyer Venezia: 28 punti, 8/8 ai liberi e 5 rimbalzi per un bel 30 di valutazione. C’è un cono d’ombra nella sua pallacanestro a vocazione offensiva, il tiro da tre punti; non è particolarmente affidabile (26.9% in campionato), per cui è possibile ragionare sul “pick and roll” in maniera conservativa, facendo passare il difensore dietro il lungo bloccante.

La “zona”, da utilizzare con chirurgica attenzione

Una Brindisi diversa dalle ultime versioni, meno “sbarazzina” dall’arco e forse anche meno pericolosa balisticamente. Nel roster allenato da un grande coach come Frank Vitucci ci sono solo due credibili terminali, Andrea Mezzanotte (50% dall’arco) e Joonas Riisma (45.5%), con Junior Etou (40.9%) a supporto, tutti comunque non trascinatori puri. Per questo motivo diverse avversarie hanno messo in difficoltà i pugliesi organizzando “zone”, utili anche nel contenere lo strapotere in area pitturata di Nick Perkins; anche perché in questo roster manca l’elemento “guastatore” come potevano essere Gaspardo o Udom.

Occhio al “mis-match” con Burnell

C’è un giocatore che con un flebile soffio può togliere la foglia di fico di Trieste nel reparto “ali”, ed è Jason Burnell. 201 centimetri, ruvido e discreto atleta, ha nel gioco spalle a canestro una delle grandi risorse tecniche. In casa giuliana nessuno in teoria potrebbe fermarlo, Bartley troppo piccolo di statura, Lever o Pacher troppo lenti. Lodo Deangeli forse per caratteristiche sarebbe il migliore abbinamento, pur sapendo che il minutaggio è da considerarlo anche valutando la possibile produzione offensiva. La speranza è che Burnell trovi spesso la strada in area pitturata “intasata” dall’ “ingombrante” Perkins.

Pubblicato il dicembre 11, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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