Su il sipario… c’è un derby triveneto da vivere in apnea

Non c’è partita più accattivante di quella di domenica per rivalità, importanza, vicinanza territoriale. Trieste-Treviso è un crocevia salvezza, due punti pesantissimi da soppesare con quel +19 conquistato dagli uomini di coach Legovich nella partita di andata al Palaverde.

Tanta acqua sotto quel ponte… la Nutribullet si trova senza Sokolowski e Cooke (con Simioni infortunato) ma con Invernizzi ed Ellis, la Pallacanestro Trieste senza Gaines ma con Terry. Chi ci perde di più con le partenze? Se la guardia americana triestina portava in dote quasi 14 punti a partita è anche vero che poche volte è stato valore aggiunto nel sistema tecnico/tattico biancorosso, dalla parte veneta quello che ha un peso specifico maggiore è la forzata uscita di scena di Sokolowski, ala di impatto con tante qualità per infastidire la difesa giuliana.

Normalmente in queste partite il “sesto uomo” non è il tifo, dato per scontato da ambo le parti (risposte già importanti dalla prevendita ndr.), bensì la forza mentale degli attori in campo. E chissà perchè il pensiero è rivolto immediatamente ad Adrian Banks, ex rimpianto di Trieste, giocatore in grado di vincere da solo (o quasi) le partite; all’andata ha perso quasi da solo la sfida del Palaverde, e questo è un motivo in più per temere il ritorno del “pistolero” sotto le volte dell’Allianz Dome. Siamo certi che l’ovazione alla presentazione farà spazio nell’immediato ad una silenziosa preoccupazione. Con lui Ike Iroegbu, che da quando gli hanno sventolato l’ipotesi del “taglio”, ha sfornato prestazioni convincenti.

In chiave tattica, molto inciderà per Trieste la capacità di far funzionare la coppia Terry-Spencer, provata con discreto successo in amichevole con il Domzale (oddio, test relativo) ma in grado di far male ad un reparto che vede un uomo soffrire di solitudine, cioè Octavius Ellis. C’è un’enorme occasione per Luca Campogrande, rigenerato dall’amichevole di cui sopra, a cui però non è corretto addossare più responsabilità del dovuto. La dipartita di Frank Gaines è un’opportunità che sarà tradotta da minuti di campo, sarebbe utile sfruttarla prima adoperandosi in difesa e poi scoccando qualche tripla “apri scatola”.

Fuori dall’ “occhio di bue” per i protagonisti annunciati, occhio sul fronte veneto ad un “cavallo pazzo” che ama correre forte a fari spenti: Leonardo Faggian. Contro Napoli 13 punti, 5/7 dal campo e 5 rimbalzi, a dir poco decisivo nella vittoria; attenzione quindi a darlo per scontato con superficiale distacco, il ragazzo può far male con il sorriso sulle labbra.

E poi l’ambiente… un derby triveneto che mai come in questa occasione rinverdisce la sana rivalità sugli spalti. Tanti da Treviso, tantissimi a Trieste, sarà certamente un match tutto da vivere anche sulle tribune, in apnea, con il cuore in gola.

Alzate il sipario!

Raffaele Baldini

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Pubblicato il marzo 2, 2023, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. Invernizzi per ora ha numeri come quel balonero del como anni 80

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