L’Alma è un diesel, poi con Pesaro è tutto facile

20190309_210835Da fortino ad incognita, l’Allianz Dome di Trieste rappresenta quello che può essere il valore aggiunto per l’Alma Trieste ma anche il pericolo maggiore dopo le ultime uscite stagionali degli uomini di Dalmasson. Di fronte la Vuelle Pesaro del coach triestino Matteo Boniciolli, una squadra affamata di punti per staccare Pistoia e Reggio Emilia.

Inizio per usare un eufemismo contratto da ambio le parti, il primo canestro arriva dopo oltre tre minuti con Justin Knox dalla media. La fonte del gioco pesarese Blackmon è ottimamente arginata dalla difesa giuliana con raddoppi alti, ma il talento dell’esterno materializza il sorpasso marchigiano sul 4-6. Tante mani addosso (lecite) da parte della volitiva difesa ospite, c’è bisogno del migliore Knox in attacco per rivedere avanti l’Alma: 11-8. I ritmi bassi e le rare segnature agevolano il piano partita di coach Boniciolli, primo quarto chiuso con la Vuelle meritatamente avanti 16-21. L’allenatore ospite chiama un time out dopo 22″ della seconda frazione, segno inequivocabile che la squadra non ha risposto con l’approccio giusto. Logica conseguenza il parziale dei padroni di casa con sorpasso su tripla di Cavaliero: 23-21 (12-0). Pesaro sempre aggressiva difensivamente sulla sottile linea di equilibrio fra il fallo e il non fallo, Trieste però sembra aver cambiato marcia come sempre con l’innesto di Mosley; sulla tripla di Fernandez c’è il time out immediato di Boniciolli per un divario che si allarga (30-21). Murray ferma l’emorragia con un canestro dai tre metri, ma è un cerotto ad uno squarcio molto profondo; i solisti marchigiani non pungono mentre l’Alma va a regime offensivo, si amplia il vantaggio dei padroni di casa sul 43-27. Hrvoje Peric (10 pt.) sfoglia il manuale del basket e all’intervallo Alma comodamente a condurre 46-29.

Justin Knox beneficia delle assistenze dei compagni, i primi minuti non sembrano diversi dal finale della seconda frazione; la difesa pesarese fa acqua ma quello che è più grave è che sembra sia crollata l’autostima del gruppo. Si spegne il match con la complicità del quintetto di Dalmasson, Mc Cree sale in cattedra e la Vuelle batte un colpo: 54-41. Bonus speso dagli ospiti e padroni di casa a speculare per un comodo riallungo (parziale 9-2) firmato Wright-Dragic. Torna a macinare punti l’Alma e la terza frazione si chiude come una sentenza definitiva: 75-49. Ultimi dieci minuti della sfida senza grandissimi contenuti tecnico/tattici, vengono esaltate le individualità da ambo le parti, con la curva triestina che “pizzica” Matteo Boniciolli. Pesaro ha il merito di adoperarsi in difesa, almeno nelle volontà, segna tangibile di poca voglia di arrendersi. Vola sulla soglia del “trentello” la squadra di Dalmasson, la bandiera bianca marchigiana è issata definitivamente: 85-56. Entrano sul parquet anche Coronica e Cittadini per i padroni di casa, passerella doverosa per due dei grandi protagonisti delle stagioni scorse. Fernandez è un cecchino dall’arco (6/7) e il finale si chiude con un divario eclatante: 105-68, per Pesaro una sberla pesante che può minare le teste di giocatori già demoralizzati.

Raffaele Baldini

 

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Pubblicato il marzo 9, 2019, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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