Trieste è un poesia, Venezia nettamente battuta all’Allianz Dome

20190420_201412Derby pasquale dall’alto lignaggio, 7000 spettatori (tutto esaurito da giorni) all’Allianz Dome per rinverdire la grande tradizione di due piazze storiche come Trieste e Venezia. Tutti a disposizione, quaranta minuti per punti pesanti in ottica post-season con il gustoso romantico ritorno di Stefano Tonut a casa propria.

Aiuti difensivi lenti e rimbalzi offensivi concessi ai veneti agevolano l’approccio al match con vantaggio ospite sul 6-11. Secondo prematuro fallo di Mazzola, la Reyer ha spaziature perfette con conseguenti facili conclusioni da sotto, dalla parte opposta il solito Knox di inizio partita (6 pt.). Watt devasta l’area pitturata giuliana, il match vive di grandi giocate per i palati fini dell’Allianz Dome: 21-22. Zoran Dragic impatta dall’arco, leader assoluto dell’attacco Alma; Mosley schiaccia ed è break triestino, sul 28-24 coach De Raffaele è costretto al time out nell’inferno dell’arena. Il momento magico dei padroni di casa viene smorzato da una fondamentale tripla di De Nicolao sulla sirena del primo quarto: 30-27. Gli ospiti trovano dividendi dall’attacco all’area, con tutti gli effettivi ma l’Alma è in trance agonistica da oltre l’arco dei tre punti; massimo vantaggio interno sull’ennesima perla balistica di Fernandez sul +11. Non si ferma la macchina da canestri biancorossa, la Reyer vive su estemporanee giocate di esperienza dei suoi giocatori più talentuosi. A proposito di classe, Austin Daye si ricorda come si fa canestro anche fuori equilibrio, Venezia si riavvicina sul 46-41. Watt (autore di tre falli però) e Daye scherzano con la debole resistenza dei lunghi triestini, la “zona” ordinata da De Raffaele crea qualche impiccio all’attacco dei padroni di casa, con pazienza la Reyer è a meno 2. Dragic con lampi di classe pura rimette le cose a posto in casa Alma, squadre all’intervallo sul 61-55.

Pronti via e l’Alma torna ad essere la macchina difensiva con mani addosso al limite del fallo, parziale di 8-0 con tripla di Cavaliero e time out De Raffaele. Watt è l’unico sempre e comunque in grado di portare qualcosa in fase offensiva per i veneti, nonostante la difesa triestina sia al limite della perfezione: 70-57. Si allarga il divario, l’Alma tocca il +17 per un pubblico in visibilio. Venezia fatica a tirare, l’asfissiante morsa giuliana soffoca l’attacco di Bramos e soci, “ventello” materializzato con Fernandez sul 78-57. Il terzo quarto è un monologo degli uomini di Dalmasson, si chiude con qualche timido canestro ospite e il tabellone che segna 82-63. Primo leggero momento di appannamento dei padroni di casa ad inizio ultima frazione, Haynes da tre riporta sul +14 la Reyer, subito annullata dalla risposta di Fernandez. Quarto e quinto fallo di un frustrato Knox, pallido spauracchio per una squadra, quella di Dalmasson, programmata per giocare quaranta minuti ad alta intensità; gli ultimi cinque minuti sono una passarella triestina fra il tripudio dei 7000 dell’Allianz Dome. La partita si chiude con il tecnico a De Nicolao. Finisce 104-85, l’Alma Trieste adesso fa paura per davvero, distrugge una quotata Venezia e vede i play off scudetto; per Venezia ancora manca la quadratura, troppe presenze sterili sui 28 metri di campo.

Raffaele Baldini

 

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Pubblicato il aprile 20, 2019, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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