Mauro: “Voglio che sia il campionato della gente”. I tifosi sono pronti
Fonte: INSERTO SPECIALE de Il Piccolo
Il Presidente Gianluca Mauro ha vissuto un’estate fra vacanze (e recupero delle energie), recepimento di quello che potrà essere il suo nuovo ruolo professionale, trattative serrate per consolidare la compagine societaria legata alla pallacanestro. Di certo è stato il periodo più ermetico a livello mediatico della sua esperienza a Trieste: “c’era un lavoro diverso da fare, ho preferito dedicarmi alla reimpostazione societaria e alla costruzione della squadra rispetto alla divulgazione mediatica. Il trapasso da Alma dal 26 marzo ha presupposto scenari diversi, per cui tutto si è modellato di conseguenza, anche con soci e figure professionali nuovi. E sono proprio alcune logiche con figure terze che mi obbligano a tenere un profilo silenzioso, operativo ma non divulgativo. Siamo comunque ancora in una fase di lavori in corso, che avrà sviluppi ulteriori in itinere. ”
E’ stato più difficile costruire il roster con un budget ridotto o trovare qualche credibile investitore per rinsaldare economicamente la Pallacanestro Trieste?
“Essendomi occupato maggiormente della formazione della squadra posso dire che il lavoro è stato tutt’altro che semplice; trattative, logiche economiche, rapporti con addetti ai lavori hanno reso il percorso un attimo più tortuoso. E’ una questione molto diversa da quella economico/imprenditoriale, per cui il freno maggiore rimane il relativo appeal del prodotto basket così come è strutturato ora, con costi elevati, zero diritti televisivi; pur considerando che accorpa il bacino ideale per un investitore, cioè quello fatto di famiglie e di pochissima violenza nei palazzi. Lo spiraglio viene da gente come Armani, Brugnaro, Zanetti, uomini credibili che da anni credono nella pallacanestro e che possono creare un virtuoso effetto domino.”
Quale è il “male” cittadino che continua a “respingere” realtà imprenditoriali?
“Rimane un mistero. Se pensiamo che anche Triestina e pallamano vivono la stessa aridità (Mario Biasin è comunque soggetto esterno), allora il “male” è radicato. Il mio punto di vista è che all’imprenditore locali manchino quei 10 grammi di passione decisivi a fare uno sforzo economico. Gli stessi grammi (anche in quantità maggiori) che vedo nei nostri sponsor, magari con meno possibilità liquide, ma con un’infinita volontà di contribuire a supportare la grande tradizione di basket cittadina.
Rimane viva, pulsante l’ampia base degli appassionati. Grandi numeri negli abbonamenti ed entusiasmo immutato. E’ il vero tesoro di Trieste?
“Lo è e lo sarà sempre, la ricchezza della gente triestina e del loro senso di appartenenza. Non parlo solo degli oltre 4000 abbonati che non finirò mai di ringraziare; parlo anche di chi, per svariati motivi, presenzierà a qualche partita, quindi dei 6000 di media che ci seguono e di moltissimi altri che lo fanno da casa. Rappresentiamo, nel rapporto abitanti/tifosi la città più calda d’Italia, un esempio da sempre portato anche alle riunioni di Lega dal Presidente Bianchi. Con questa base tutto è possibile, anche convincere qualche imprenditore che a Trieste si possano fare cose molto interessanti abbinate alla pallacanestro.”
Che stagione sarà?
“Mi auguro possa essere una stagione divertente, coinvolgente, emotivamente gratificante come lo è stata nelle ultime tre stagioni. Quello che conta è che si lotti per un obiettivo, sia lo scudetto, la salvezza, i playoff…senza pathos noi latini ci sentiamo svuotati di passione sportiva. Voglio che sia il campionato della gente.”
TIFOSI
Ci saranno tutti (o quasi) anche questa stagione. Non servono i nomi roboanti di Milos Teodosic o di Sergio Rodriguez per accendere la passione del tifoso di basket triestino. Abbonamenti che viaggiano a vele spiegate verso le 4200 tessere, per l’esattezza 4120 alle 12.00 del 21 settembre, una dichiarazione d’amore a scatola chiusa che non fa che rinsaldare il concetto di appartenenza, una simbiosi squadra-città che prescinde dagli obiettivi. Sarà una stagione in trincea, tutto lo sanno ed è molto chiaro sin dall’inizio; così come è chiaro che il “Red-wall” può essere un fattore determinante per le sorti stagionali. Un altro aspetto molto importante è che il maturo tifoso baskettaro triestino ha capito il messaggio societario, ha capito quanto l’incasso dalla vendita degli abbonamenti potesse essere una boccata d’ossigeno alle casse societarie. Anche grazie a “SiAMO Trieste” il coinvolgimento non ha smesso di fare proseliti, di colorare gli spalti della preseason biancorossa, di vivere una sportiva a tinte bianche e rosse. Ci sarà al proprio posto la “Curva Nord”, cuore pulsante del tifo e da sempre detonatore per rendere l’Allianz Dome un catino caldissimo. Il loro percorso sarà come sempre caratterizzato da un nomadismo obbligato; chilometri macinati con ogni mezzo e in ogni palazzetto per far sentire la vicinanza alla squadra, anche nelle terre lontane di Sassari e Brindisi. Un percorso che sta vedendo un fisiologico e costruttivo cambio generazionale, un passaggio di testimone virtuale fra quelli che hanno vissuto l’ultima serie A sotto l’egida dei “Dragons” e chi vive per la prima volta il palcoscenico della serie A. Ci sarà soprattutto la volontà di tutti di remare dalla stessa parte, perché il piacere di vedere pallacanestro di livello in città parte da un supporto incondizionato di partenza, per poi eventualmente dar spazio al sano spirito critico di una piazza competente. Quali le date da “circoletto rosso” sul calendario? La prima in casa con Varese il 29 Settembre, la corazzata Olimpia Milano il 4 Ottobre (anticipo del sabato), l’arrivo di Teodosic con la Virtus Bologna il 17 Novembre, il derby triveneto con Treviso il primo Dicembre, la visita dei Campioni d’Italia della Reyer Venezia il 12 Gennaio. Piatto ricco.
Pubblicato il settembre 24, 2019, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Gianluca Mauro, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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