Si aprono le danze: all’Allianz Dome la nuova Aquila Trento
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Prima di Supercoppa, prima di una serie di variabili che porteranno ad una definizione più precisa dei valori durante la stagione. L’ Aquila Basket Trento è una creatura che ha cambiato pelle in estate, sia nella strategia di costruzione del roster, sia nel cambio di guide tecniche. Sono infatti usciti di scena nomi pesanti, uno su tutti quello di Aaron Craft, cervello e anima combattiva trentina che ha preferito proseguire la carriera professionale in ambito medico. Poi si è persa la leadership offensiva di James Blackmon, infine il pesante fardello di un nome come quello di Alessandro Gentile, indubbiamente il giocatore più difficile da gestire ma anche uno capace di produrre tante cose su un rettangolo di gioco. Insomma il “chimico” Salvatore Trainotti (General Manager ndr.), nell’anno più difficile causa emergenza sanitaria, ha deciso di consolidare le fondamenta confermando “Dada” Pascolo, Toto Forray, Andrea Mezzanotte e Luca Lechtaler, cucendo con pazienza attorno la batteria straniera (optando per il 6+6). Che identità avrà il gruppo sotto l’egida di coach Nicola Brienza? La volontà è quella di creare una squadra che corra, dinamica e agile sui 28 metri, portando quindi un discreto tasso di spettacolarità appresso. All’Allianz Dome per la prima mancherà Kelvin Martin, l’ala forte attesa al rientro in Italia e recentemente vista con la maglia di Brindisi, per il resto tutti arruolati. Tracciamo un quadro dei nuovi arrivi di marca statunitense, partendo da Gary Browne, il preposto per il passaggio virtuale del testimone di Aaron Craft. Proveniente dal Darussafaka (11 punti a partita, 2.9 rimbalzi e 3.6 assist) nelle quindici apparizioni in Eurocup, ha dimostrato di avere le stimmate del leader, uomo capace di far punti ma soprattutto mettere in ritmo i compagni. Sempre fra gli esterni Victor Sanders, un altro giocatore che, seppure giovane (classe ’95), può vantare una discreta esperienza europea, dopo le due stagioni vissute in Belgio con il Telenet Giants Antwerp, con cui ha raggiunto le Final Four della FIBA Champions League nel 2019. Avendo 196 centimetri e buona mano dall’arco dei tre punti (38% in campionato), risulta essere un elemento straordinariamente versatile e in grado di ricoprire più ruoli. Poi Jeremy Morgan, reduce da un’ottima stagione in Germania con i Merlins Craisheilm, squadra rivelazione, ha convinto i dirigenti trentini sia in termini di produzione (11.8 punti a partita, 4.1 rimbalzi e 1.8 assist) sia per una personalità importante sui 28 metri di parquet. Anche lui, un po’ come tutto il reparto esterni, è duttile e mentalmente forte. Poi la batteria di lunghi, un mix intrigante che, seppure non collaudato tantissimo a livello europeo, potrebbe essere ben assortito. Luke Maye, proveniente da un college che non ha bisogno di presentazioni come North Carolina, dove ha viaggiato in “doppia-doppia” nelle ultime due annate con 15 punti e 10 rimbalzi. Bianco “fighter”, di quelli ruvidi sul parquet ma molto lucidi nella testa, un possibile leader emotivo (oltre che tecnico) del gruppo. E il suo complemento ideale, Jocorey Williams, verticale, atletico, la scorsa stagione in Corea del Sud agli Usan Mobius Phoenix, per poi chiudere in Grecia al Paok di Salonicco (9 punti a partita, 6.7 rimbalzi in 4 gare prima della sospensione del campionato). Mancino, lungo atipico capace di anche di attaccare il canestro dal palleggio, con buone basi tecniche.
Pubblicato il agosto 30, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Dolomiti Energia Trento, Raffaele Baldini, Supercoppa 2020. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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