Segafredo conservativa, ma basta e avanza per battere un’Allianz dall’encefalogramma piatto
La Segafredo Bologna con la testa a mercoledì, per la “bella” con l’Unics Kazan che può valere un posto in Eurolega, e con Teodosic, Markovic, Belinelli a riposo (e Hunter spettatore non pagante), l’Allianz Trieste con un’occasione possibile per mettere un’ipoteca sulla post-season, con Grazulis in panchina ma senza garanzie.
Parte bene la squadra ospite sul parquet della Fiera mettendo in mostra buona circolazione di palla offensiva: 0-5 prima del canestro di Gamble che rompe gli indugi virtussini. DeVonte Upson palesa ispirazione nella sfida diretta con Gamble, producendo pallacanestro di sostanza in ambo le metà campo; pur a corrente alternata la Segafredo resta a contatto con la lucida regia di Pajola. Tabellina del tre a metà frazione, in una sfida a “trazione” offensiva: 9-15. Allianz imprecisa in alcune giocate offensive e distratta sui “backdoor” bolognesi, match in totale equilibrio con parziale aperto di 6 a 0 e time out di coach Dalmasson. Adams spara a salve dall’arco ma non c’è monetizzazione da parte triestina, lo stesso esterno virtussino mette tutti d’accordo con giocata da tre punti e punto esclamativo in schiacciata; primo vantaggio interno sul 20-17. Prima frazione chiusa con mini allungo Segafredo sul 23-18, grazie ai 14 punti della panchina (contro 1 solo di Trieste). Nikolic che schiaccia in testa a Laquintana è il manifesto del messaggio arrivato forte e chiaro da parte di Djordjevic alla squadra; reagiscono gli ospiti più con singole fiammate che a conclusione di azioni corali, logica conseguenza è l’immutata inerzia a favore dei neri bolognesi. Abass viceversa completa un’ottima circolazione offensiva, 10 punti e massimo vantaggio sul +10 per i suoi. Oltre all’implosione generale, l’Allianz registra l’immediato terzo fallo di Upson, uno dei migliori fra gli ospiti; le lievi limature allo svantaggio arrivano più da errori felsinei che da buone iniziative giuliane. Si chiude un primo tempo gestito comodamente dalla Virtus, senza strafare ma sempre con le mani saldamente sul volante: 40-31.
Juan Fernandez si iscrive a referto dopo un primo tempo silente, imprescindibile viatico ad una possibile rimonta ospite. Niente e nessuno sembra scuotere la squadra di Dalmasson, la Virtus non fa altro che approfittare delle banali palle perse triestine per portarsi sul +11. Lo spettacolo cestistico è rivedibile, al limite dell’oscenità, ci sono estemporanee conclusioni alternate a errori marchiani; Alviti da tre punti per il -6 con minimi segnali di vita, pur considerando che con Trieste Abass ha sempre un piacevole conto aperto. Segnali di stanchezza (comprensibili) nei padroni di casa, ma di fronte c’è poco o niente: terzo quarto chiuso con quattro punti consecutivi di Laquintana e punteggio fissato sul 56-48. Adams e Weems sono le garanzie offensive nei pochi momenti difficili dei virtussini, Trieste è a -8 ma sembra che sia a meno 20. I minuti scorrono senza giustizia per la stagione triestina, che è stata molto più virtuosa di quello che si è visto nei 35 minuti in Fiera; per la Segafredo invece una lezione di carattere, una promozione totale per chi ha giocato meno, un bel messaggio in vista di mercoledì. Il divario si allarga inesorabilmente, la sirena del quarantesimo minuto è un santo seduto sopra il tabellone che annuncia la fine dell’incubo per Trieste: 81-67, e ora la Virtus Bologna può giocarsi tutto mercoledì.
Raffaele Baldini
Pubblicato il aprile 11, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Raffaele Baldini, Segafredo Bologna. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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