Le chiavi del quarto di finale: difesa contro un attacco sempre in movimento, occhio al tiro da tre punti

Un palcoscenico nobile come quello delle Final Eight, un’arena fra le più belle in Italia come la Vitfrigo di Pesaro, due squadre contro, Trieste e Tortona, con tantissima voglia di stupire. La storia di questa stagione allo specchio non permette facili deduzioni tecnico/tattiche, perché si è assistito ad un dominio tortonese in Supercoppa e una straripante vittoria triestina in campionato.

Un “cyber-attacco”, difficili accoppiamenti

Quando gira a dovere, la Bertram è una squadra che esegue straordinariamente i movimenti d’attacco, dettati dall’eccellente coach Ramondino; tutti rapidi e con tutti gli effettivi coinvolti, la difesa non deve ragionare sul quarto di campo ma su tutto il fronte offensivo avversario. Contro Trento poi, in assenza di Macura, Tortona ha schierato tre lunghi contemporaneamente con Daum da “3”; difficilissimo quindi accoppiare giocatori con la difesa fatta di cambi sistematici, si rischierebbe di subire sotto le letture sapienti e con la qualità tecnica di Daum e soci. Rimane valido il concetto dell’aggressività sugli esterni per rendere complessa la linea di passaggio ai lunghi, così come il tempismo in uscita su tiratori che possono diventare letali.

Concentrazione e attenzione ai cambi di difesa

Marco Ramondino ama mischiare le carte nella stessa partita, far pensare gli avversari con cambi di difesa, anche dopo un paio di azioni. Potrebbe anche schierare brani di “zona”, non sempre eseguita perfettamente, ma utile a rompere il ritmo avversario. L’Allianz deve trovarsi pronta a leggere queste situazioni in continuo mutamento, adattandosi offensivamente senza tentennamenti. Da questo punto di vista sarà molto importante l’innesto di Alexander, uomo con caratteristiche importanti sia per “aprire la scatola” colpendo dall’arco dei tre punti, sia penetrando la prima linea difensiva.

Tiro da tre punti

Se la Bertram trova linfa dal tiro da tre punti, son dolori e rimettere in piedi il match diventa complesso. Con il rientrante Macura, con Daum, Sanders e tutti gli altri, la batteria piemontese è un arsenale che crea break violenti, anche in pochi minuti. Le folate, gli strappi (nel bene e nel male) sono nelle peculiarità della squadra, Trieste dovrà essere brava a circoscrivere i momenti difficili (ergo, restare a contatto) e speculare sulle “pause di riflessione” di Wright e soci.

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Pubblicato il febbraio 17, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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