Le chiavi contro Napoli: limitare la sestina di qualità, risvegliare la panchina

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Più colorati (vedi sponsor sui pantaloncini), sperabilmente più concentrati ma con il morale ancora discretamente a terra. I ragazzi di coach Legovich vanno a Napoli alla ricerca dei primi punti in classifica, contro una compagine a trazione fortemente americana.

Quella sporca… sestina

Con il dovuto rispetto per il segno di “Z”… Zerini-Zanotti, per cui parlerò a parte, la GeVi Napoli è sorretta su un sestetto di grande talento: i 5 americani più il “gettonaro” Agravanis, uno che per capirci ha affondato l’Italia nella sfida europea con la Grecia. Gioco forza Trieste deve quindi partire dal concetto di vincere il confronto diretto, impegnarsi a limitare il debordante talento di uomini come Johnson, Williams e Howard nel perimetro, e JaCorey Williams in area pitturata, mancino verticale che sprigiona energia anche quando dorme. Qualitativamente il reparto straniero non è neanche avvicinabile, serve generare apporto dalla panchina.

La panchina decide

Parlare di Zanotti quando lo si abbina a Trieste è affare da trattare con cura a prescindere, la “sindrome Zanotti” ha spesso colpito i biancorossi giuliani. Anche Zerini è della stessa pasta, cioè un uomo vicino a canestro concreto, “sporco” quanto basta per mettere in difficoltà un reparto. Napoli manca di esterni in grado di mantenere la qualità cestistica anche con i cambi; per questo motivo deve diventare un’occasione per Campogrande, Deangeli e Bossi, un modo come un altro per dare una spallata all’inizio di stagione sottotono e garantire quel “plus” necessario per competere.

Istinto e regia, quando Napoli può andar fuori giri

Una squadra votata all’istinto offensivo spesso manca di un regista “metronomo”, uno che detti i tempi e soprattutto che sappia bilanciare la foga dei compagni attaccanti. David Michineau e Jordan Howard sono playmaker solo per dare un senso allo scacchiere tattico partenopeo ma in realtà sono guardie a tutti gli effetti. In questo senso diventa fisiologico per la compagine allenata da coach Buscaglia andare a folate, per capirci tipo quella del +20 con Bologna, per poi perdere. Trieste dovrà essere brava a capire il momento di “down” ed essere cinica, spietata, come mai lo è stata fino ad ora.

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Pubblicato il ottobre 30, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. Ai bei tempi il nostro Z factor era Zorro Zarotti

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