Le chiavi a Masnago: occhio a come corri e a come fai correre, l’incidenza dei “4” e il pericolo Johnson
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Nel tempio di Masnago, a casa della Openjobmetis Varese e del nuovo corso voluto da Luis Scola; Trieste si confronta con una compagine qualitativamente superiore, dal basket a 100 all’ora.
Il gatto col topo?
Affrontare formazioni che hanno nel “run and gun” la caratteristica principale, mette di fronte ad un amletico dubbio: giocare a segnare un canestro in più, accettando la sfida balistica o provare a grippare il meccanismo offensivo puntando sulla difesa? Normalmente giocare al “gatto con il topo” fuori casa non è un gran affare, perché si mette in partita il pubblico e perché è più facile trarre ispirazione conoscendo i propri “ferri”. L’ideale sarebbe attuare una gran difesa sul “pick and roll” degli esterni (l’80% della produzione offensiva dei lombardi), avendo un occhio di riguardo per le giocate al ferro di Tariq Owens.
I “4” possono fare male
L’Openjobmetis Varese, per deformazione offensiva, gioca quasi sempre con un lungo di ruolo (Owens o Caruso), ma soprattutto ha numeri “4” molto bassi, calcolando che Johnson e Woldetensae non superano i 198 centimetri. Trovare soluzioni “spalle a canestro” per Pacher e Lever potrebbe essere un ottimo motivo per impegnare la difesa varesina, anche perché i triestini hanno tecnica e mani educate. Non solo, Johnson e Woldetensae non hanno nella difesa l’arma principale del proprio arsenale cestistico.
Mentalmente forti, Varese fatica ad “ammazzare” le partite
Suonerà strano, in una squadra che segna 91.6 punti a partita fra le mura amiche, ci siano vittorie più risicate del previsto. Margini mai oltre i 6 punti di divario (con sconfitte interne con Trento e Bologna) fanno capire che c’è sempre la possibilità di giocare le proprie carte in terra lombarda. Bisogna però avere una testa diversa da quella vista con Brindisi, bisogna giocare 40 minuti intensi, non lasciar spazio a demoralizzazioni facili o issare bandiera bianca anzitempo; sarà una partita per spiriti forti, per chi ha la capacità di reagire subito a break subiti.
Jaron Johnson
Se dobbiamo identificare un leader offensivo nella Openjobmetis Varese, lo identifichiamo col treccioluto Jaron Johnson; sa fare tutto, sia vicino al ferro che dall’arco, è dinamico e atleta, va a fiammate letali. Paradossalmente Trieste non ha tantissime armi per fermarlo (come non le hanno la maggior parte delle avversarie), può limitare i compagni di squadra.
Pubblicato il dicembre 18, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Le chiavi, Openjobmetis Varese, Pallacanestro Trieste, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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