Analisi post Varese: crisi fisiologica, Ruzzier imprescindibile e la fragilità evidente di Trieste
E’ tutto dannatamente fisiologico
Sarebbe troppo facile “scaricare” colpe sul giovane allenatore esordiente che, nella naturale logica delle cose, perde un minimo di lucidità quando “culo mangia pigiama” (cit. Boscia Tanjevic). E forse non sarebbe neanche tanto fisiologico, visto che un coach di fama e non certo nato ieri come Repesa, sta vivendo la stessa impasse di risultati e di rendimento a Pesaro. Partiamo dal presupposto che siamo una squadra scarsa, purtroppo costruita da “operatori di mercato” (lo scrivo fra virgolette perché sarebbe lesivo nei confronti della categoria), di cui fa parte ad onore del vero Marco Legovich, inadeguata a quel delicatissimo binomio qualità-prezzo, decisivo in società di medio-piccolo cabotaggio. Giocatori come Bartley sono frutto di una coperta corta inevitabile (altrimenti sarebbero in Eurolega), altri come Deangeli ti costringono a scegliere bianco o nero, o chi come Davis che vomita addosso il rancore social se viene messo in panchina qualche minuto in più. Attilio Caja avrebbe già mandato a cagare la truppa, Legovich invece deve fare di necessità virtù, perché nella lucida follia estiva di scegliere il progetto Trieste, c’era già scritto nelle controindicazioni tutto questo. Mandarlo via? Non scherziamo, scommettere su un giovane allenatore vuol dire passare per tutti questi guadi, consci che ad un certo punto il fiume potrebbe portarti via con la corrente.
Michele Ruzzier 40 minuti o quasi in campo
Con Michele Ruzzier in campo c’è una parvenza di gioco e perlomeno un senso cestistico corale; senza di lui, il buio, il vuoto spinto. Se la lotta salvezza asciuga le rotazioni, Ruzzier secondo il mio modesto punto di vista, deve essere una sorta di costante. Me ne frego della stanchezza, ha esperienza e un’età che possono reggere l’urto dei tanti minuti di utilizzo; poi, gli altri 5-8 minuti glieli concedo a Bossi che comunque ha un senso tattico maggiore di Davis e Bartley. Trieste parte regolarmente ad handicap con Michele in panchina, svolta la partita con l’ingresso in campo del triestino, perde la bussola quando fra testate, gomitate e “gentilezze” varie lo tolgono di scena.
Perché Lever no, perché Stumbris si
Il non utilizzo di Lever nelle giustificazioni tecnico/tattiche mi convince. Con Varese regolarmente con 4 piccoli in campo, le gambe del bolzanino sarebbero state dannatamente lente per Johnson e soci; in attacco sicuramente sarebbe potuto essere un additivo utile, soprattutto rompendo quella monotematica scelta dei due lunghi contemporaneamente sul parquet, però mi sento di dire che il rischio difensivo era elevato. Non si capisce invece il non utilizzo di Stumbris, essendo l’alter ego di Campogrande ed avendo approcciato bene alla sfida. Poteva essere un ideale passaggio di testimone fra Luca e il lettone, magari anche mettendo quella dose di imprevedibilità alla telefonatissima iniziativa personale di Davis o Bartley, oppure trovandosi al posto di Deangeli sull’angolo per il tiro pesantissimo scagliato a pochi secondi dal termine.
Siamo i più fragili (o quasi)
La Pallacanestro Trieste non è la più scarsa del lotto delle pericolanti, ma la più fragile (con Verona). Guardando in casa d’altri (esercizio pruriginoso) si nota che tutte hanno un carattere e un atteggiamento giusto, chi come Scafati che si aggrappa al talento di Logan, Okoye, Pinkins, chi come Napoli con improbabili protagonisti (Zerini ndr.) o Treviso nelle mani del “pistolero” Banks. Reggio Emilia la consideravo e la considero più strutturata anche senza Anim, così come ovviamente l’Openjobmetis Varese. Parlo di fragilità perché nelle ultime settimane si vede marcatamente lo smarrimento nel finale di partita, quando c’è da essere lucidi e cinici; le altre contendenti nei minuti finali rimontano, noi sprechiamo il vantaggio ottenuto. La strada è in salita, l’acido lattico è presente, rimane l’orgoglio e la voglia di raggiungere l’obiettivo.
Raffaele Baldini
Pubblicato il aprile 17, 2023, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Analisi giorno dopo, Openjobmetis Varese, Pallacanestro Trieste, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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