In un oceano di buone intenzioni e di razionali calcoli, Trieste e Milano si affrontano in una partita vera. Giuliani con Ariel Filloy e Giovanni Vildera ai box, lombardi al completo.

Alti ritmi non sempre scientemente gestiti dalle due contendenti, Ruzzier gestisce male due palloni consecutivi per il sorpasso, Potts invece colpisce dall’arco con usuale precisione: 3-9 ospiti, con ulteriore centro di Landi. Massimo vantaggio Urania sul +8, prima della reazione triestina con Candussi, 10-11. Reyes con una giocata cinque stelle porta per la prima volta in vantaggio i padroni di casa, con conseguente time out di coach Villa. Secondo fallo per Landi, Trieste sembra prendere inerzia pur senza far nulla di trascendentale; Bossi si mette in partita con un paio di canestri, lombardi invece scaltri nello sfruttare i centimetri in area pitturata, primo quarto chiuso con il controsorpasso Urania e punteggio poi fissato sul 22-22. Brani di pallacanestro ancora farraginosa, palloni casuali capitati in mani non cercate, Candussi esce dal match momentaneamente con la terza infrazione consumata; partita sempre sul filo dell’equilibrio, Menalo in schiacciata rimette avanti i suoi 28-26. Urania impigrita sul tiro da fuori, lasciando in panca Beverly, Bossi insacca l’ottavo punto per il primo break interno: 32-26. Landi mette una pezza dall’arco, il primo caldo vero all’interno del Palatrieste crea condensa pericolosa, Pallacanestro Trieste per la prima volta alla prese con la difesa a “zona” ordinata da coach Villa; squadre all’intervallo con il più giusto verdetto per quello visto nei primi venti minuti di contesa: 43-43.

Landi sente l’aria da ex ed infila la terza tripla della partita, esordio nel match di Eli Brooks segno che Jamion Christian vuole avere certezze in fase offensiva. Lupusor banchetta sulle relative marcature degli esterni giuliani, anche se commette la quarta infrazione; il libero di Ruzzier rimette in perfetta parità la sfida a quota 50. Ruzzier dall’arco fa esplodere il Palatrieste, ma Amato risponde a dovere; bel momento della sfida anche se con continuità relativa. A colpi balistici dall’arco dei 6,75 si muove il punteggio, campi di padrona repentini e ritmo spezzato da diversi falli: 58-58 a tre minuti dal termine della frazione. Montano si erge protagonista con giocate dal peso specifico notevole, Piunti e Reyes si allacciano poco amorevolmente con grosse colpe di un fischio arbitrale tardivo e il terzo quarto si chiude sul 65-65. Ad ogni spallata dei padroni di casa c’è la pronta reazione ospite, pur considerando tanti liberi regalati alla causa; Potts insacca il canestro del nuovo pareggio a quota 68. Justin Reyes è sempre il coltellino svizzero per ogni emergenza, ma il tecnico a Ruzzier mortifica l’inerzia giuliana; colpo su colpo, Landi da una parte e il primo canestro di Brooks dall’altra, 73-70 a 5 minuti dal termine. Entrambe le contendenti esauriscono il bonus, elemento non trascurabile in una sfida in totale equilibrio. Urania aggrappata alle amate triple, Trieste però lascia ma rilancia col duo Brooks-Ruzzier, 80-74 e time out coach Villa. Esce per cinque falli un ottimo Ruzzier, Potts continua una battaglia personale con la linea della carità, Severini dall’arco riporta a -2 i suoi; sul 80-78 con 2 minuti e 21″ c’è il time out di coach Christian. Amato inventa un canestro pazzesco da sette metri marcato, una rimessa di Milano data a Trieste rianima la truppa di casa, con Brooks in lunetta per l’82-81. Attacco lombardo nelle mani di Potts che realizza di fisico da sotto misura, l’errore di Brooks manda di conseguenza in lunetta Amato: 2/2 comodo e 82-85 con 19″ da giocare. Due occasioni per colpire, la prima Candussi arriva lontano dal ferro, la seconda Reyes colpisce il ferro con il conseguente rimbalzo offensivo e lunetta per Brooks; segnato il primo, sbagliato apposta il secondo. Beverly va dalla parte opposta in lunetta per un 1/2; risponde Ferrero 1/2 e la partita finisce 84-86 per la vittoria dell’Urania Milano.

Raffaele Baldini