Pagelle Trieste: Finchè c’è Ruzzier la luce, Menalo si muove bene, solido Deangeli

LE PAGELLE

BOSSI, voto: 6/7
Si vede che ha voglia di incidere, si prende tante conclusioni ed è reattivo sulle linee di passaggio avversarie. Meno ispirato nel secondo tempo, comunque una prestazione da 15 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
RUZZIER, voto: 7/8
Gestisce male i primi palloni, innervosendosi poi con la terna arbitrale (con qualche ragione). Quando poi veicola la concentrazione sul suo essere regista, è di qualità superiore; chiude con 18 punti, 8 falli subiti e un quinto fallo però che grida vendetta. Uscito lui, spenta la luce.
MENALO, voto: 6/7
Si vede che ha un Q.I. cestistico elevato, soprattutto per come si muove difensivamente. Dopo ingenuità vicine a quelle dei turisti a Trieste con cappello nei giorni di Bora, si iscrive al match con qualche buon canestro. Quanto servirà ai playoff? Lo vedremo… si spera con cattiveria in più.
BROOKS, voto: 5/6
Entra nel secondo tempo, a freddo e prova anche ad essere decisivo. Due canestri importanti poi un po’ di confusione, normale e con margini di giustificazione sensibili.
REYES, voto: 6
Il portoricano è come la “matta” nel mazzo di carte di Jamion Christian, quello cioè che traduce l’esigenza in fatturato. Nel secondo tempo appare stanco, trascinando sempre la gamba e producendo poco. Finisce con 15 punti e 9 rimbalzi ma 6 palle perse.
DEANGELI, voto: 6/7
Tutto quello che non è precisione, è un capolavoro di “falegnameria” utilissimo alla causa. A dire il vero c’è anche la fase realizzativa, fatta di 12 punti ma non è quella che fa giurisprudenza a casa Deangeli.
FERRERO, voto: 5
Torna la versione “zainetto” del mancino ex Varese, abbarbicato su diretti avversari nettamente più alti. Non viene messo in condizione di colpire dall’arco, serata “vecchia maniera”, ahimè.
CAMPOGRANDE, voto: 3
Sul parquet è più fastidioso del tappo attaccato alla bottiglia di plastica, facendo tutto quello che non si deve fare sul parquet. Nove minuti di nulla.
CANDUSSI, voto: 5
Torna al vecchio adagio, “l’amore molesto” per il gioco, quello che lo fa cadere in ingenuità cosmiche. Come sempre, quando viene condizionato dai falli, esce dalla partita e non rientra più.

All. Coach CHRISTIAN, voto: 5
Discreta impostazione difensiva sul tiro da tre punti ospite (eccetto le primissime battute), risulta sempre un po’ cervellotico il cambio sistematico con “nani” a fronteggiare i lunghi avversari. Con rotazioni ridotte non sbaglia tantissimo, però si palesa una volta di più l’incapacità di cambiare qualcosa in senso tattico durante l’arco dei quaranta minuti. Fatalista.

Pubblicato il aprile 15, 2024, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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