Keys of the Match – BRESCIA
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Una tripla e l’autostima che raggiunge livelli impensati per questa stagione; così l’Allianz rigenerata arriva in terra lombarda, per un’ennesima sfida improba. Sull’onda dell’entusiasmo la squadra di Dalmasson deve danzare come una provetta surfista sulla cresta, in equilibrio fra la l’esuberanza del momento e la giusta concentrazione per affrontare una Leonessa ferita.
Occhio a Luca Vitali 2.0
In una recente intervista Luca Vitali ha esternato il grande feeling con coach Esposito, allenatore in grado di migliorare ulteriormente la sua pallacanestro a 33 anni. Se Vitali preso singolarmente può spaccare in due gli amanti del gioco, fra estimatori e detrattori, nel contesto del meccanismo bresciano è un ingranaggio chiave, soprattutto nella nuova versione: non più solo pick and roll ma più pericolosità dal palleggio e più movimento senza palla. In questa maniera, essendo un esterno comunque di due metri, garantisce dividendi notevoli, rendendo complessa sia la scelta del marcatore, sia la chiave difensiva per fermarlo.
Vitali-Lansdowne, aghi della bilancia
Nei 13 successi stagionali della Leonessa il marchio di Luca Vitali e DeAndre Lansdowne è rimasto impresso indelebilmente: il fatturato recita: 15.9 punti per partita, con il 54.3% da due punti e il 41.3% per l’americano, 7.8 assist per partita per il playmaker italiano. Nei 7 rovesci invece le cifre si abbassano inesorabilmente: 8.7 punti, con il 34% da due punti e il 24.1% da tre punti per Lansdowne, 3.8 assist per Vitali. Questi numeri vogliono dire due cose: la prima, è che probabilmente gli assist sono connessi al rendimento del cannoniere statunitense, la seconda è che quando i due sopra citati sono sotto tono, Brescia spesso capitola. Occhio quindi alla difesa sui due pericoli pubblici.
Fisicità
La Germani può mettere sul parquet un quintetto di questo tipo: Luca Vitali (201 centimetri), Awudu Abass (198 e super atleta), DeAndre Lansdowne (188 centimetri), Ken Horton (201 centimetri) e Tyler Cain (204 centimetri e presenza d’area); in certi casi anche David Moss per la chiave difensiva al posto di Lansdowne o Abass. E’ facile capire il potenziale fisico della squadra di Esposito, soprattutto se confrontato con una batteria esterna triestina “deboluccia” con Hickman, Justice, Cavaliero, Fernandez.
Addormentare la sfida
Se Trieste pretende di tener botta ai ritmi alti graditi da Brescia, va incontro ad un suicidio: 86.4 punti per partita segnati nei 13 successi lombardi stagionali possono essere un indizio più che probante di quanto premesso. Nelle 7 sconfitte scende a 72.6, più o meno sotto la produzione offensiva media dell’Allianz di quest’anno (75 punti a partita).
Pubblicato il febbraio 9, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Leonessa Brescia, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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