Keys of the Match: la difesa sul post basso, ritmo e Bendzius
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Nella tana del “Poz”, l’Allianz Trieste affronta una delle trasferte più insidiose in cerca di una identità, o per meglio dire in cerca di continuità. L’occasione è propizia per dimostrare la crescita strutturale contro una formazione che punta dichiaratamente ad arrivare in fondo, evitando i black-out che hanno caratterizzato le tre sfide perse malamente in Supercoppa.
Quel quartetto da arginare in post basso
La filosofia offensiva di Gianmarco Pozzecco non può prescindere dal gioco in post basso, dalla profondità dell’attacco che parte dall’isolamento di giocatori come Burnell, Tillman (probabilmente ancora fuori dai giochi), Bendzius e ovviamente Bilan. Non è tanto la marcatura su Bilan il problema principale per la difesa triestina (pur considerando il croato fra i centri più tecnici del campionato), quanto l’abbinata di due numeri “4”, in grado di mettere chili e atletismo in area pitturata. Collassare troppo vicino al ferro, magari con “aiuti” difensivi rischierebbe di concedere metri di spazio a tiratori dall’arco esiziali come Spissu, Gentile, ecc. Serve quindi uno straordinario lavoro sull’uno contro uno, mettendo fisicità e ruvidezza alla difesa.
Ritmo, evitare il gioco statico
Se l’Allianz Trieste pensa di vincere la partita sulla metà campo fa un errore madornale, se pensa di farlo anche abbassando i ritmi, ancora peggio. La difesa sarda è capace di mettere fisicità ed esperienza ma paga, in questa fase iniziale del campionato, una certa lentezza lontano dal ferro. Decisivo il “timing” offensivo, il movimento continuo facendo stancare la difesa ma soprattutto la volontà di attaccare il canestro in penetrazione; potrebbe essere la partita ideale per Henry e Laquintana, anche Grazulis e Udanoh potrebbero far male partendo dai 4/5 metri. L’Allianz Trieste può agevolarsi ancor più il compito aggredendo le linee di passaggio e ripartendo con rapide transizioni sui 28 metri.
Arginare Eimantas Bendzius
Non starò certo a scrivere qui, per l’ennesimo anno, la pericolosità diffusa di Marco Spissu, giocatore che appena vede “rosso Trieste” si ispira particolarmente. Però c’è un giocatore di alto livello che potrebbe mettere in difficoltà qualsiasi diretto avversario: è Eimantas Bendzius, lituano esploso con la maglia del Lietuvos Rytas. La sua è una pallacanestro totale, pericolosa dall’arco, vicino a canestro e con il grande vantaggio di declinarla da 207 centimetri di altezza; una sorta di clone di Mindaugas Kuzminskas, ala vista di recente in maglia Armani Milano. Qualsiasi abbinamento da parte giuliana diventa “mis-match”: Gazulis troppo lento lontano dal ferro, Henry troppo basso, Da Ros troppo leggero ma forse il più centrato. In una logica di sport di squadra il principio è quello di arginarlo senza far incidere troppo i compagni di squadra.
Pubblicato il ottobre 4, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Dinamo Sassari, Le chiavi, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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