Keys of the Match – Armani Milano

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Se Trieste dovesse vedere il bicchiere mezzo pieno approcciando alla sfida all’Armani Milano… dovrebbe prima vuotarne altri dieci, di buon super Primitivo di Chiaromonte (19,5% tenore alcolico ndr.). Senza Henry, Udanoh e Cavaliero, con l’aggiunta di Federico Mussini e lo sloveno Jakob Cebasek in attesa di giudizio (in senso sportivo), c’è poco da sprizzare ottimismo. Però, affrontare una sfida improponibile sulla carta è il miglior viatico a viverla con la serenità totale di chi non ha niente da perdere.

Ritmo, tanto movimento

Seppur Milano avesse un roster lungo quanto i Navigli, arriva comunque da una sfida di Eurolega giocata venerdì con l’Asvel Villeurbanne, controllata dal primo minuto e non particolarmente dispendiosa. Resta il fatto che le compagini tarate per giocare ai massimi livelli continentali sono più pesanti, gradiscono il gioco sulla metà campo, rientrano difensivamente con mezzo secondo di ritardo. Nel gap grande come un Canyon fra la fisicità dei lombardi e quella dei giuliani, l’unico modo per disturbarli potrebbe essere quello di correre, di giocare in transizioni rapide, ribaltando il gioco rapidamente lato forte/lato debole.

Milton Doyle, assunzione di responsabilità

Non è mai mancata la personalità di Milton Doyle nello scoccare tiri che pesano nei finali di partita. Contro Milano però c’è da salire di livello. Non sarà possibile aspettare la conclusione del match, è necessario che l’americano si prenda da subito i suoi tiri, anche in penetrazione, presumendo di poter avere in faretra almeno 15 conclusioni. Con terminali limitati, i più talentuosi devono assumersi responsabilità offensive, trascinare il gruppo.

Aggrappati anche alla serata balistica dei milanesi

I più pessimisti prefigurano un fisiologico divario importante fra le due contendenti. Ci può stare, senza drammi, perché le potenzialità sulla carta sono palesemente squilibrate. Tanto dell’indotto milanese verrà dalla vena balistica di giornata che, se al suo massimo, potrebbe portare dividendi sanguinosi per Trieste. Segnare a ripetizione da oltre l’arco non solo rinverdisce la tabellina del “3” ma taglia le gambe abbattendo psicologicamente gli avversari.

Le letture sui singoli

Mai come in questa partita c’è bisogno di un’attenta lettura sui singoli campioni in maglia Armani: evitare il gioco spalle a canestro partendo dal palleggio con Hines, attenzione al “fade-away” di Datome, non lasciare mezzo metro a Rodriguez sul pick and roll, tempismo difensivo sulle giocate a due fra Delaney e Tarczewski… sono solo alcune accortezze su cui i singoli giocatori in maglia Allianz devono concentrarsi fino all’esaurimento cerebrale.

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Pubblicato il ottobre 11, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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