L’autonomia di Trieste dura 35 minuti, poi la legge di Kennedy

Cantù prova ad esorcizzare il momento negativo (6 sconfitte consecutive), aspettando il centro Kavell Bigby-Williams; Trieste per scoprire come procede il processo di recupero atletico post CoVid, totalmente inadeguato al rientro agonistico.

Johnson apre la sfida con la consueta lettura offensiva sui pick and roll, atta a prendere vantaggio sul suo diretto avversario; ospiti farraginosi e imprecisi al tiro, 9-5. Marcos Delia subito gravato di due infrazioni, Johnson segna 7 punti in un amen per una Cantù vivace nella metà campo d’attacco. Più fisica la difesa dei giuliani con l’ingresso di Udanoh, viatico al contro parziale per il pareggio a quota 12. Sempre a proposito di fisicità e atletismo, Kennedy in cattedra con presenza in area pitturata, seguito da Bayehe con una inchiodata per il +6 interno. Grazulis infila la prima tripla stagionale (una sorta di “gol”), prima frazione in archivio sul 20-17. Deciso incipit tattico triestino nel servire in post basso Grazulis, si apre il campo e arrivano anche canestri pesanti; esegue Henry per il primo vantaggio esterno sul 22-23. “Zona” ordinata da coach Dalmasson, inerzia che sembra spingere alle spalle di Fernandez e soci: 22-27 con canestro di Doyle. Momento non particolarmente adatto ai palati fini, tanto orrori tecnici da una parte e dall’altra, Henry mette d’accordo tutti con una splendida azione solitaria. Cantù sopravvive su secondi possessi regalati dagli ospiti, quanto basta per non far scappare l’Allianz e chiudere il primo tempo con il punto esclamativo di Pecchia: 34-31.

Cantù corre per riaprire le danze, Trieste si perde in tanto errori non provocati; ci pensa il più insospettabile tiratore da tre, Ike Udanoh, per il -2 ospite. Nessuna delle due squadre vuole accelerare, reciproche gentilezze che non materializzano inerzia. Leunen disegna parabole di classe pura, sul 44-37 per i padroni di casa si intravedono segni di stanchezza giuliana. L’Acqua San Bernardo attacca le deboli resistente ospiti, doppia cifra di vantaggio con un ottimo Pecchia. Terza frazione con lieve limatura Allianz: 47-41. Torna Delia e si vede, un assist a Henry e Trieste a -1. Daniele Cavaliero da tre per il nuovo vantaggio Allianz sul 47-49, fuoco di paglia prima del contro parziale di 5 a 0. Kennedy stoppa tutto quello che vola, Johnson poi è il chirurgo che con due triple riporta avanti i suoi 60-52 (parziale 8 a 0). Finisce la benzina degli ospiti, l’Acqua San Bernardo allunga ponendo una seria ipoteca sul match. Un fallo antisportivo di Leunen accende una fiammella di speranza per gli uomini di Dalmasson, tripla di Doyle compresa: 62-58. Ovviamente Kennedy risolve da tre e Woodard mette il punto esclamativo: finisce 73-67, Cantù torna a respirare, mentre Trieste comincia a sentire scomoda l’ultima piazza, pur considerando le partite da recuperare.

Raffaele Baldini

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Pubblicato il dicembre 16, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. Basta zogar con uno in meno! Va bon triestinita va bon tutto ma coronica roba da mestierante da c1 che per motivi x-files continua a rubare una canotta e uno stipendio 3 categorie sopra

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