Keys of the Match: far diventare l’assenza di Massenat un’opportunità

Fonte: Il Piccolo a cura Raffaele Baldini

Se la partita contro la Reyer Venezia aveva un peso specifico 5, quella con la Carpegna Prosciutto Pesaro ha valore 10. L’Allianz Trieste affronta una diretta rivale per un posto tutto da definire, sapendo però di avere un potenziale simile.

Frantz Massenat, un’assenza che pesa

L’infortunio occorso a Frantz Massenat nella partita contro Brindisi, non toglie solo 12 punti a partita alla Vuelle, ma tanto altro a livello tattico. In primis l’esterno mancino è, assieme a Delfino, il penetratore più credibile nel gioco offensivo di Repesa, per cui vi è l’obbligo di attaccare il ferro ad ogni minimo vantaggio sul difensore. Aspetto non trascurabile per un roster che non ha, Delfino a parte, un abbinamento così efficace fra atletismo e tecnica. Inoltre senza Massenat le rotazioni marchigiane sono ridotte a 7 giocatori, calcolando che Zanotti è una boccata d’ossigeno a Cain; complesso rebus per Repesa in vista di una sfida che si prevede molto intensa.

Carlos Delfino, il fascino dell’uomo maturo

Carlos Delfino in terra pesarese ha ritrovato una seconda giovinezza, rinato dalle proprie ceneri come un’Araba Fenice, dopo un carrierone alle spalle. A Brindisi il suo “volo di fuoco” ha incenerito la difesa avversaria con triple esiziali e penetrazioni di grande tecnica cestistica. Resta il fatto che la carta d’identità scrive 38, verso i 39, per cui un ragionamento deve essere fatto. Pur rispettando l’enorme talento, non si può pensare di concede 34 minuti di qualità senza opporre la dovuta resistenza fatta di fisicità, aggressione difensiva e ritmo. Chi sarà il marcatore in missione (probabilmente Grazulis o Alviti, anche se il sottoscritto vedrebbe meglio Doyle), dovrà predisporsi in tal senso, dando un senso al vantaggio in termini di freschezza ed energia.

Doyle, Henry, Alviti, parola d’ordine: attaccare!

L’assenza di Massenat apre una falla al vascello marchigiano, anche sul piano degli accoppiamenti difensivi. Calcolando che le gambe di Filloy e Tambone non sono velocissime, e che Robinson non è quello che si può chiamare un mastino difensivo, il trio sopra citato deve attaccare il canestro spesso e volentieri. Non solo accontentandosi del tiro da tre punti, ma usando l’agilità e la capacità di arrivare al ferro. Una volta tanto Trieste deve dimostrare di imporre le proprie volontà tattiche rispetto alle capacità (o incapacità) di adattamento alle avversarie.

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Pubblicato il dicembre 27, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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