Le chiavi contro Brindisi: il controllo dei rimbalzi che parte da lontano, Bostic e la voglia di cambiare l’inerzia
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Si torna a giocare, il ramake della sfida ai quarti in Coppa Italia, Trieste e Brindisi nuovamente di fronte al PalaPentassuglia per due punti chiave nella corsa alla post-season. Entrambe le formazioni hanno una variabile in più, i sostituti dei lungo degenti D’Angelo Harrison e Andrejs Grazulis; Josh Bostic e Hrvoje Peric chiamati quindi a colmare quanto più possibile un gap importante all’interno dei roster.
Controllo dei rimbalzi
Il controllo dei rimbalzi non può essere visto solo come una caratteristica circoscritta all’area pitturata. Il tipo di approccio offensivo dei pugliesi al ferro avversario è una dinamica conseguenza di un’ottima spaziatura sulla metà campo d’attacco, ottime scelte di tiro e quindi un complesso accoppiamento del difensore con l’attaccante. Serve in primo luogo attitudine difensiva, evitando squilibri sui quarti di campo, una attenta esecuzione del “tagliafuori”, evitando di considerarla come una questione di sola verticalità vicino al ferro. Perkins, Krubally, Willis, Bostich, Gaspardo, Udom, Bell e Thompson sono tanti e tutti pericolosi in tal senso.
L’aria nuova, aria “fresca”; la possibile ispirazione di Bostic
E’ evidente che Josh Bostic avesse sofferto a Reggio Emilia un rapporto difficile con il coach Antimo Martino, tanto da essere ceduto pur con un buon rendimento; le cifre parlano chiaro, quasi 14 punti per partita e 4 rimbalzi. Se l’aria nuova brindisina portasse i benefici consueti della cura empatica di coach Vitucci (straordinario comunicatore con gli americani), l’ala forte potrebbe già essere una pedina importante nello scacchiere dell’Happy Casa. Duttile, capace di colpire sia dall’arco che vicino a canestro, porta in dota una discreta fisicità.
Un’altra storia
Vittorie e sconfitte fanno parte dell’imponderabile, meraviglioso mondo della pallacanestro. Aprioristicamente non è possibile determinare rapporti di forza, quello che invece è da augurarsi è che i ragazzi di coach Eugenio Dalmasson abbiano voglia di scrivere una storia diversa dalle precedenti. Ritengo che al di là dei numeri, le ultime cinque uscite con i pugliesi hanno avuto caratteristiche note e un denominatore comune, il dominio tattico della sfida. Bisogna sparigliare le carte, spiazzare, essere convinti di poter sovvertire il pronostico. Contro una squadra mentalmente forte come l’Happy Casa serve una consapevolezza superiore.
Stop all’ “effetto Zanotti”
Il lungo pesarese Zanotti, per suo merito, resterà come il monito da tener presente contro ogni avversaria, ovvero l’attenzione verso i cosiddetti complementi della massima serie: Burns, Kennedy, Zanotti, Treier, Udom, Gaspardo, Visconti sono solo alcuni dei ferali protagonisti dei rovesci biancorossi. Gli ultimi tre sono pugliesi…
Pubblicato il febbraio 27, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Happy Casa Brindisi, Le chiavi, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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