Le chiavi con Brescia: occhio al ritmo, alla “match-up” e la lucidità in regia
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Settimana piena quella dell’Allianz Trieste, fra la brutta prestazione in terra marchigiana, la questione sanitaria di Sagaba Konate e la nuova sfida domenicale alla Germani Brescia, sotto le volte dell’Allianz Dome.
“Se”
La congiunzione dal significato “nel caso in cui” introduce tutta una serie di possibili scenari per la sfida dell’Allianz Trieste alla Germani Brescia. Se Sagaba Konate sarà della partita (come è ormai certo) il piano tattico della sfida cambia, dando nettamente senso all’impianto offensivo biancorosso. Se Luca Campogrande avrà qualche minuto a disposizione, coach Ciani potrà avere un’alternativa validissima a Fabio Mian, oltre che allungare con qualità le rotazioni. Se Trieste ha lavorato per essere in una condizione fisico/atletica in crescendo, domenica sera dovremmo avere di fronte una squadra più dinamica e pronta rispetto a quella appesantita di Pesaro.
Le transizioni bresciane
La Leonessa Brescia è un cantiere aperto, scientemente progettato in estate per attuare una rivoluzione vera, con coach Magro al centro del nuovo corso. Si vede, la squadra è in cerca di un equilibrio, di conoscenza reciproca, viaggia a fiammate dei singoli, Amedeo Della Valle in proprio e Mitrou-Long e Cobbins in società (sul “pick and roll”). La miglior pallacanestro la declinano sui 28 metri, con transizioni rapide sfruttando l’ottimo dinamismo di tutti gli effettivi. Per Trieste importante sarà non arrivare alla fase difensiva con ritardo, altrimenti si possono creare autostrade per canestri facili.
Attenzione alla “zona”
Brani di “zona match-up” (mista) proposta da coach Magro nelle prime due sfide di campionato (per poche azioni ndr.), non eseguita benissimo ma potenzialmente un fastidio tattico. L’Allianz non si è ancora misurata su questo aspetto difensivo, inoltre porta appresso dopo due sfide di stagione regolare un 22,5% da tre punti. E’ chiaro che se ci basiamo sulla legge dei grandi numeri, Fernandez e soci non potranno peggiorare uno scempio balistico di quella portata, può però Brescia mettere un tarlo nella testa dei giocatori “provocandoli” da oltre l’arco.
Lucidità in regia
Brescia difende alta, aggressiva, ed ha un elemento come Petrucelli in grado di togliere dal match un attaccante triestino. I registi a disposizione di coach Ciani dovranno avere grandissima lucidità nell’affrontarla, visto l’atavico problema delle palle perse, anche perché dall’ordine del duo Sanders-Fernandez nasce la possibilità di predisporre buoni attacchi, e quindi canestri semplici.
Raffaele Baldini
Pubblicato il ottobre 10, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Germani Brescia, Le chiavi, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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