Le chiavi per i “Giganti”: reazione dei singoli, limitare le palle perse e occhio a scommettere sui tiri liberi
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Clemmons e Mekowulu in pasto alla stampa. Reazione o sciopero?
Quando un allenatore getta in “pasto” alla stampa due giocatori entrando nello specifico, vuol dire che prova l’ultima arma per rigenerarli. “Diop è stato il migliore lungo a livello di energia dopo essere stato per 6 mesi fuori (Messaggio a Mekowulu). Ed è chiaro che è un momento difficile per qualche giocatore (Messaggio a Clemmons).” Ci sono quindi due possibilità in vista della partita di sabato sera: i chiamati in causa reagiscono d’orgoglio, con rabbia agonistica, e là son dolori per Trieste. Oppure amplificano la divergenza comunicativa con lo staff tecnico, creando una frattura plausibilmente tangibile (o impalpabile) sul parquet.
Manca un’identità
L’anno di traghettamento varato dal Presidente Stefano Sardara ha l’ovvio denominatore comune di un mercato estivo meno roboante per la Dinamo. Parliamo comunque di un roster importante, con giocatori di livello come Bendzius, Barnell, Mekowulu, Logan, Clemmons. Resta il fatto che mancano troppi punti di riferimento (Sacchetti, Pozzecco, Spissu, Bilan) per completare una trasformazione a ridare nuova identità sotto l’egida di coach Cavina. Tante soluzioni estemporanee dei singoli, anche di qualità, sfruttando Burnell in post-basso o uscendo dagli schemi con Logan, ma lettura ancora incoerente del piano tattico. Trieste necessità di continuità per ingigantire l’incostanza sarda.
Limitare le palle perse
L’Allianz fa elargizioni, materializzate in palle perse banali verso gli esterni per punti facili avversari. Succede perché l’esecuzione è prevedibile, il ricettore statico, il “timing” non è al meglio. Le versioni migliori della squadra di coach Ciani si sono avute quando c’è stata fluidità, anche con una dose di aggressività nell’attaccare il ferro che allora si può permettersi qualche pallone gettato alle ortiche. Contro la Dinamo bisogna essere intensi, concentrati, esprimere sul parquet tutta la positività del momento, sperando di incontrare la sfiducia dei padroni di casa.
Orologi svizzeri in lunetta
Portare punto a punto la Dinamo Sassari nel finale, magari sommettendo sul fallo sistematico, è un brutto affare. La squadra di coach Cavina, se non si considera Eimantas Bendzius (che tira con il 62.5%), è praticamente infallibile dalla lunetta con un emblematico 54/61 in campionato, pari all’88,5%.
Pubblicato il novembre 6, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Dinamo Sassari, Le chiavi, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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