Le chiavi per volare in classifica: Mr.Beane, il reparto mancante e non distrarsi sulla “zona”
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Un’occasione grande come una casa quella che si prospetta domenica sera per l’Allianz Trieste. Arriva al Dome l’incerottata Openjobmetis Varese, priva certamente di John Egbunu, di Guglielmo Caruso e quasi certamente di Elijah Wilson; coach Adriano Vertemati sarà regolarmente in panchina.
L’ “OpenGENTILEmetis” Varese
Squadra “Gentile-centrica” per default, perché quando decidi di inserire nel roster Alessandro Gentile, sai perfettamente che da un lato ci sarà l’auto-investitura a leader del gruppo e dall’altro sai che lo staff tecnico avrà un grosso grattacapo per equilibrare il gioco della squadra. Paradossalmente intestardirsi a fermare il figlio di Nando potrebbe essere controproducente, in quanto lo strapotere fisico del giocatore farà comunque la differenza, ma non è detto che faccia giurisprudenza (vedi vittoria ndr.). Certo, se Grazulis o Deangeli vanno in missione, magari mettendo un po’ di sana provocazione sportiva, un terminale importante potrebbe deragliare inesorabilmente.
Mr. Beane
Se c’è un giocatore invece in grado di creare inerzia è Anthony Beane. Non troppo disciplinato ma estremamente utile: tiratore di striscia (non naturale), capace di fare una decina di punti in pochi minuti, molto abile nel coprire i 28 metri di campo. Normalmente, nel roster dimezzato di Varese, coach Vertemati o il vice Cavazzana inseriscono l’americano dalla panchina, con discreti dividendi.
Konate-Delia, serata da protagonisti
Di fronte il nulla o quasi. Con le assenze di Egbunu e Caruso l’Openjobmetis Varese si ritrova un reparto sguarnito a dir poco, con il due metri Sorokas e Gentile ad aiutare in area pitturata. L’Allianz Trieste, che già di suo ha una forte trazione interna, potrebbe trarre giovamento da questo “gap” evidente, mettendo in ritmo Sagaba Konate e Marcos Delia, sempre nell’ottica di non stagnare il gioco in profondità ma usare un vantaggio per crearne degli altri.
La “zona” lombarda
Fare di necessità, virtù. Varese ha un roster limitato, ha una voragine nel reparto lunghi, inevitabile attingere alla difesa a “zona” per provare a gestire l’emergenza. Trieste deve stare attenta, la “zona” può non metterti in ritmo, può scombinare le carte tattiche e mandare in confusione, se non la si attacca con intelligenza. La sfida con Gentile e soci è anche una prova mentale, una partita di basket da vincere lungo i quaranta minuti, non nei primi dieci.
Pubblicato il novembre 14, 2021, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Openjobmetis Varese, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
Lascia un commento
Comments 0