Le chiavi contro la Virtus: “Non hai bisogno di vedere la scalinata, fai il primo gradino”
Il calendario non aiuta la Pallacanestro Trieste, o forse si. La sfida impossibile alla Virtus Bologna, se da un lato chiude ogni pronostico, regala un’opportunità di crescita agli uomini di coach Legovich, senza perdere punti pesanti in ottica salvezza.
“… fai il primo grandino”
“Non hai bisogno di vedere l’intera scalinata. Inizia semplicemente a salire il primo gradino” deve essere l’insegnamento di Martin Luther King da trasferire al parquet. Trieste non può pensare di risolvere tutti i suoi problemi in una settimana, deve piuttosto concentrarsi sul migliorare anche un solo aspetto del gioco, ma in modo che diventi il primo plinto fondazionale per costruire una pallacanestro credibile domani. Verrebbe spontaneo pensare alla difesa, “must” estivo portato come vessillo dallo staff tecnico e che può essere messo alla prova contro una corazzata come Bologna.
Mettere pressione ai registi felsinei
La Segafredo uscita con le ossa rotte dalla prima uscita in Eurolega contro il Monaco (66-83 ndr. al PalaDozza) ha palesato un punto debole (parlo per i comuni mortali del campionato italiano) in regia. Senza Milos Teodosic (non giocherà neanche contro Trieste), la costruzione del gioco affidata a Hackett, Mannion e Pajola palesa uno squilibrio verso una preponderante pericolosità da attaccanti rispetto all’esigenza di mettere in ritmo i compagni, con quella dose di imprevedibilità che solo Milos sa dare. Nel campionato italiano il servizio ai lunghi accademico può bastare ed avanzare per mettere in difficoltà Pacher e soci; Trieste dovrà essere brava a sporcare linee di passaggio, mettere pressione al regista di turno.
Un “mis-match” grande come un… ruolo intero
Posto che il “mis-match” (mancata corrispondenza ndr.) fra le due squadre riguarda tutti i ruoli, c’è un pericoloso Canyon che si materializza all’orizzonte: Belinelli-Cordinier-Lundberg-Ojeleye contro Campogrande-Deangeli. Il reparto “ali” quindi è un “abuso di potere” felsineo, anche maggiore di quello del reparto lunghi composto da Bako-Jaiteh-Mickey-Camara contro Spencer-Pacher-Vildera. Ecco, il gradino di cui sopra sta proprio nello strutturarsi lavorando contro competenze di quel livello, togliendo qualche piccola certezza avversaria e implementando il bagaglio proprio. Per tutti non deve mancare la personalità di affrontare una compagine fortissima, arrabbiata dall’esordio di coppa.
Pubblicato il ottobre 9, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Le chiavi, Pallacanestro Trieste, Raffaele Baldini, Segafredo Bologna. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Effetto barcolana and nothing else matters!!!! 🏀⚓🛥️