Keys of the Match – Brescia
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Un’Allianz Trieste molto rinnovata scoprirà a Brescia la chimica del gruppo, contro una Leonessa ancora in rodaggio, ma fra le società più ambiziose di serie A. Dentro lo sloveno Jakob Cebasek e l’argentino Marcos Delìa, due innesti che sembrano esser stati acquistati proprio per logiche tecnico/tattiche legate all’avversaria di turno.
Reparto lunghi limitato, il “tagliaboschi” Ristic è solo
E’ un’assenza pesante quella di T.J. Cline nelle fila lombarde (lesione di primo grado all’adduttore): ha punti nella mani (13.3 a partita), intelligenza cestistica, straordinaria visione di gioco e verticalità a rimbalzo (5 carambole a gara). Una pedina fondamentale nello scacchiere di coach Esposito, soprattutto indebolisce un reparto, quello delle ali forti/lunghi, che si ritrova con Dusan Ristic e Andrea Ancellotti. Il primo, serbo ancorato alla tradizione dei lunghi ruvidi ed essenziali, da un contributo senza fronzoli ma è poco dinamico e attaccabile; il secondo rimane il classico lungo a completamento del roster, utilissimo in A2. Trieste può vantare un lungo vero, dinamico ed esperto come Delìa; un uomo che, se coinvolto, potrebbe fare tanto male alla difesa della Germani.
Quella carta d’identità che appesantisce le gambe, ma che conserva lucidità
La Germani vive un equivoco grande come una casa nel roster: gli “esperti” del gruppo hanno lucidità e giocano a pallacanestro, i più giovani e freschi arrivati hanno ritmo ma idee confuse. E’ così che la regia di Chery e meno illuminata di quella di Vitali, l’attitudine offensiva di Kalinoski è meno efficace della difesa di Moss, l’esuberanza di Bortolani incide meno della presenza fisica di Burns. Insomma una squadra a due facce, in cui i 34 anni di Vitali, i 37 di Moss, i 34 di Sacchetti, i 35 di Burns sono garanzia di equilibrio cestistico ma che pagano poi lo scotto fisico con minutaggi importanti. Serve tenere alti i ritmi, speculare sulla poca attitudine difensiva dei “giovani” e spingere sull’acceleratore per prendere sul fiato i “vecchi”.
Cebasek uomo in missione (anche) difensiva?
Ci sarebbe anche Drew Crawford nell’arsenale offensivo bresciano, un Mvp del campionato qualche stagione fa. Il fatto che non sia entrato ancora in ritmo, che sia ancora poco coinvolto nel gioco bresciano, può essere il più vivo segnale di attenzione da rispettare per Trieste. Lui, come Chris Burns sono i giocatori più complessi da arginare: hanno gran fisico e tecnica. Senza Henry e Udanoh il rischio era di trovarsi scoperti sui due, con Grazulis unico credibile oppositore. Adesso anche Jakob Cebasek, un’ala piccola si, ma anche uomo di 201 centimetri per 102 chilogrammi; che l’esordio dello sloveno parta dalla difesa?
Gli ex Fernandez e Laquintana…
Il “Lobito” ha un abbonamento con partite da ex formato cinquestelle: ha castigato gli amici bresciani e Sassari con regolarità, ormai non potrà essere certo una sorpresa per coach Esposito. Tommy torna in una piazza che lo ha amato ed apprezzato tanto, motivo d’orgoglio che può sfociare in due direzioni: quella di farsi sopraffare dall’emotività oppure quella di elevare il livello della sua pallacanestro oltre misura per uno stato adrenalinico al top.
Pubblicato il ottobre 18, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Leonessa Brescia, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
Lascia un commento
Comments 0